Emergono i primi particolari sull’inchiesta della Guardia di Finanza che ha portato all’emissione di tre misure cautelari (arresti domiciliari e sospensione dal lavoro per un anno) per altrettanti operatori sanitari della struttura psichiatrica “Il Cicalotto” di Pornassio per via delle violenze perpetrate ai danni degli ospiti, per lo più anziani.
L’inchiesta delle Fiamme Gialle ha preso il via l’estate scorsa a seguito di ripetute segnalazioni di violenze all’interno della struttura gestita dalla Cooperativa Il Faggio. L’installazione di telecamere nascoste ha permesso agli inquirenti di accertare svariati casi di maltrattamenti ai danni degli ospiti, in particolare offese e insulti gratuiti e la totale mancanza di cura sul fronte dell’igiene intima, con anziani lasciati a terra per ore con i vestiti sporchi.
Episodi che hanno portato la Guardia di Finanza ad avviare una lunga serie di interrogatori. Davanti agli inquirenti hanno sfilato gli operatori sanitari. Dalle immagini delle telecamere e dagli interrogatori è emerso un quadro di violenze a maltrattamenti che ha portato all’emissione di tre misure cautelari nei confronti di tre operatori sanitari, Massimo Deperi, 49 anni, consigliere comunale a Pornassio, Violka Ferhati, 45 anni, albanese, agli arresti domiciliari, e Elena Stoica, 46 anni, romena, sospesa dal lavoro per un anno.
Tre persone risultano poi indagate a piede libero, con l’accusa di omessa vigilanza. Si tratta del direttore sanitario della struttura “Il Cicalotto”, Jacopo Pisaturo, dell’ex coordinatrice del personale infermieristico Barbara Canestro e dell’attuale coordinatrice Alessandra Capozzo, in qualità di responsabili.
Nel registro degli indagati figura anche un altro operatore sanitario, Filomena Maciocchi. Le quattro posizioni sono al vaglio degli inquirenti per accerttarne eventuali responsabilità.