23 Dicembre 2024 19:22

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LIGURIA. INCREMENTO DEL 5% SULLE TARIFFE DEI TRENI REGIONALI. PAITA SCRIVE ALLE FERROVIE:”DA RICONSIDERARE GLI AUMENTI TARIFFARI”/I DETTAGLI

In breve: A chiederlo, con una lettera inviata ai vertici delle Ferrovie liguri, è la capogruppo del Pd in Regione Liguria Raffaella Paita

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“Riconsiderare gli aumenti tariffari o, in subordine, consentire il pagamento a rate dell’abbonamento annuale del treno”. A chiederlo, con una lettera inviata ai vertici delle Ferrovie liguri, è la capogruppo del Pd in Regione Liguria Raffaella Paita.

“Chiediamo il blocco degli aumento tariffari del 5% sui ticket ferroviari – sottolinea l’esponente del Partito Democratico – non solo perché si tratta di un rincaro assai rilevante in una fase di bassissima inflazione applicato in un momento storico in cui il servizio presenta ancora diverse inefficienze, ma anche perché questo aumento si rivela ancora più pesante per tutti i pendolari che scelgono di utilizzare il treno per le lunghe percorrenze”.

Un esempio lampante, secondo Paita, è il caso di chi viaggia ogni giorno sulla tratta che collega la Liguria a Milano. “L’abbonamento annuale – precisa la capogruppo del Pd – costa 1472,60 euro, ma aggiungendo i 180 euro della Carta Tuttotreno (che consente l’accesso a intercity e frecce) l‘esborso sale a 1652,60 euro, una cifra davvero pesante da pagare tutta insieme per molte famiglie”.

Ma chi sceglie di pagare l’abbonamento mensile perché non può permettersi un esborso così alto tutto in una volta, alla fine dell’anno, avrà versato “2068 euro, con un aggravio del 25%. Pertanto – continua Paita – nel caso non fosse possibile bloccare gli aumenti (una misura che comunque riteniamo necessaria) facciamo appello alla sensibilità delle Ferrovia affinché venga almeno accolta una storica richiesta dei pendolari: la possibilità di pagare a rate l’abbonamento annuale.

Questo – conclude la sua lettera la capogruppo del Pd ligure – consentirebbe a Trenitalia di mantenere ed estendere il rapporto con clienti fidelizzati, con un impatto finanziario pressoché nullo sulla finanza aziendale, visto il periodo di bassa inflazione”.

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