4 Novembre 2024 22:32

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4 Novembre 2024 22:32

IMPERIA. SCENEGGIATORE DI “CAMERA CAFFÈ”, SCRIVE IL FUMETTO “LA LEGGENDA DI CAPO HORN”. LE MILLE VITE DI LUCA CELORIA:”TROVO L’ISPIRAZIONE NELLE COSE DI TUTTI I GIORNI”/LA STORIA

In breve: Una storia che parla di avventura, di tempeste, di uomini e, soprattutto, di mare. È questo il tema del fumetto scritto dall'imperiese Luca Celoria, intitolato "La leggenda di Capo Horn", uscito in due volumi, il primo a ottobre del 2015, "L'Albatros", e il secondo a settembre del 2016, "Terra del Fuoco".

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Una storia che parla di avventura, tempeste, uomini e, soprattutto, di mare. È questo il tema del fumetto scritto dall’imperiese Luca Celoria, e illustrato da Salvo Carramusa, intitolato “La leggenda di Capo Horn”, uscito in due volumi, il primo a ottobre del 2015, “L’Albatros”, e il secondo a settembre del 2016, “Terra del Fuoco”. I volumi sono venduti in tutte le librerie d’Italia e sono stati anche tradotti in francese, finendo nei negozi di Canada, Belgio, Svizzera e Francia, e sono finiti proprio ieri in onda durante il programma “Striscia la Notizia”, condotto da Enzo Iacchetti. 

Luca ha 40 anni, è sposato e ha due bambini. Vive a Imperia e lavora come postino, avendo conquistato il tanto agognato “posto fisso”. Sembrerebbe una vita tranquilla, ma, in realtà, si scopre che il suo percorso è ricco delle più diverse esperienze e non finisce ancora di stupire. Sceneggiatore dal 2005, autore televisivo, ha scritto per diverse trasmissioni comiche su Rai, Mediaset e La 7, tra cui “Piloti”, “Colpi di Sole” e “Camera Caffè”. Collabora con Beppe Tosco, con cui ha scritto il libro “Scemo come tuo padre”, vendendo più di 20 mila copie. Nella sua vita ha avuto moltissime esperienze lavorative, dal commesso all’animatore e insegnante di teatro sulle crociere, realizza video emozionali per le aziende e recensisce cartoni e film dal punto di vista dei bambini, sul sito “Movie for Kids”. Tutte queste esperienze per Luca sono occasioni per studiare i comportamenti delle persone e cogliere sempre un punto di vista differente, su cui lavorare per le sue storie.

IN PARTICOLARE, UN’ESPERIENZA TI HA SEGNATO COSÌ  TANTO DA DARTI L’ISPIRAZIONE PER IL FUMETTO, QUALE?

Nel 2012, ho fatto il giro della Patagonia per un mese, vagabondando con mia moglie e il mio bambino, per tutta l’Argentina e il Cile. In nave sulla Cruiseros Australis sono andato a Capo Horn. Questa esperienza, unita alla mia passione per il mare, ha fatto nascere in me l’idea di realizzare una storia sui capo-hornier (i velieri che doppiavano Capo Horn). Imperia è famosa per i capo-hornier, che partivano da qua per andare negli Stati Uniti. È facile che quasi ognuno degli imperiesi abbiamo un bisnonno o un parente lontano che sia andato su questi velieri. L’idea quindi mi è nata dalle sensazioni che ho provato in Argentina.

Non solo, l’ispirazione  viene anche dalle mie visite al Museo Navale di Porto Maurizio, dove ci sono tesori storici incredibili. Al mondo ci sono pochissimi pezzi di “Scrimshaws”, ossia i denti di Capodoglio incisi, e pochi sanno che il nostro museo ne ha ben 3. Ho passato intere giornate a studiare ogni reperto che c’è in mostra. Ogni mercoledì e sabato nel 2013 andavo a prendere appunti su ogni più piccolo particolare”.

PARLACI DELLA TRAMA.

“È la storia di 3 ragazzi che si imbarcano a Marsiglia per lavorare su un veliero, un brigantino a palo, per andare dall’altra parte del mondo. È una storia di migrazione, come tante dei nostri avi, messa in bocca ad un’avventura europea. Mettono in gioco la loro vita per cambiarla radicalmente. La storia è ambientata nel 1914, anno in cui non inizia solo la prima guerra mondiale, ma è anche il periodo di inaugurazione del canale di Panama. È l’epoca di Jules Verne, in cui dalle leggende e dalla magia, si passa al meccanismo e alla scienza, in un miscuglio incredibilmente affascinante.

La loro storia si mescola con quella dei capitani, che devono trasportare tegole marsigliesi a San Francisco, dove un terremoto aveva distrutto tutte le abitazioni. Si lega, inoltre, una terza storia, quella dei cattivi, che sono i nostromi e i timonieri e tutte quelle figure che a causa dell’apertura del canale e dell’avvento del motore, hanno paura di perdere il lavoro. Entra in gioco quindi l‘avversità al progresso, idea che ha colpito l’editore.

La cosa particolare è che la storia è ambientata tutta a bordo del veliero. Questo, insieme alla caratterizzazione dei personaggi, 15 protagonisti, tutti con una propria personalità diversa, e alla precisa descrizione degli argomenti tecnici che riguardano il tema del mare e della navigazione, hanno suscitato i complimenti della critica, che mi hanno reso davvero orgoglioso.

Nel primo volume il lettore conosce da vicino i personaggi, mentre nel secondo il protagonista vero è il mare, che cambia e diventa parte fondamentale della storia. C’è azione pura, donne, tempeste e colpi di scena.

Grazie a Nutrimenti Mare Editore, che ha creduto nel mio progetto 3 anni fa, e alle fantastiche illustrazioni di Salvo Carramusa, ora la mia idea è realtà”.

COME RIESCI A INVENTARE SEMPRE UNA BATTUTA NUOVA?

Osservo, vivo, vado in giro tra la gente. Sfato il mito dello scrittore chiuso in un angolo buio nella notte. Io cammino e scrivo di giorno, nel rumore, nelle parole dei passanti. Io ho il dono di vedere quello che molti non vedono, di trovare un punto di vista differente nelle cose normali, di trovare il lato comico. A volte i blocchi ci sono, è normale, ma se non viene su un certo argomento, forse è l’argomento che non va, e si cambia idea“.

FAMIGLIA, LAVORO IN POSTA E SCENEGGIATURE. COME FAI A CONCILIARE TUTTO?

Per fortuna il giorno ha 24 ore, e riesco a fare tutto perchè ci metto la passione. Il mio lavoro mi ha portato molto in giro sia in Italia sia all’estero. Lavorando per la televisione sono stato spesso a Milano, Roma e a Torino, ma fare lo sceneggiatore mi permette di lavorare principalmente da casa, per questo la maggior parte del tempo la passo qui, vicino alla mia famiglia”.

NONOSTANTE TUTTE LE ESPERIENZE CHE HAI FATTO, NON HAI LASCIATO IMPERIA. PERCHÉ?

“Il motivo è legato al mio amore infinito per il mare. Ho girato molto, ma ogni volta mi sono reso conto che tutto mi riporta al mare. In aggiunta, però, devo dire che i mari non sono tutti uguali, anzi. E quello che preferisco e a cui sono più affezionato, è proprio questo qui, dove sono cresciuto. Qui ho tutti i ricordi di quando mio nonno e mio padre mi portavano a vedere le onde, e questo non lo posso trovare da nessun’altra parte. Il nostro mare è un micro-mondo di scorci diversissimi tra loro, è un bignami della storia del mare”.

ECCO IL VIDEO DI STRISCIA LA NOTIZIA:

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