I sacrifici di una vita messi in pericolo da una concorrenza sleale. La denuncia arriva da coloro che possiedono i banchi di abbigliamento al mercato di Porto Maurizio, che si svolge ogni lunedì e giovedì, e dai commercianti della zona, poichè, sempre più spesso, vedono spuntare bancarelle che vendono articoli a prezzi stracciati, senza dichiarare con chiarezza che si tratta di merce usata, causando loro pesanti perdite. L’ultimo caso, questa mattina, riguarda una bancarella gestita da cittadini di origine cingalese, che vende a prezzi bassissimi, scatenando le proteste degli altri commercianti.
“Davanti al mio negozio – racconta Nadira Fraiy, titolare del negozio “La lampada magica“, in via XX Settembre – nei giorni del mercato, da qualche settimana è arrivato un banco di abbigliamento che vende merce chiaramente usata, data la mancanza di etichetta, a prezzi bassissimi, senza esporre nemmeno un cartello che avvisa i clienti che si tratta di usato. Parliamo anche di 2 o 3 euro per una maglia. Tutti qui intorno si lamentano, perchè è un danno gravissimo per chi vende vestiti. In più è sleale nei confronti di chi acquista, che pensa di comprare vestiti nuovi. Prima ho avvisato una signora che è entrata nel mio negozio dopo aver preso una maglia al banchetto, ed è rimasta davvero male nello scoprire di aver preso un pezzo usato. Abbiamo avvisato i vigili più volte ma ancora non c’è stato alcun controllo. Noi chiediamo solamente che venga rispettata la legge come la rispettiamo noi”.
Lo stesso ripetono i venditori del mercato, Fabio di Fashion Mania, Giuseppe e Giovanni dei banchetti vicini:“Per tutti noi che vendiamo al mercato questa situazione è un disastro. Senza mettere un cartello con scritto “USATO”, vendono una felpa a 3 euro, che io metto a 20/30 euro. Questa concorrenza sleale sta rovinando i nostri affari. Non è solo un banchetto, stanno aumentando sempre di più. In periodo di saldi, poi, sembrano sconti, ma in realtà non è così“.
“Non è giusto che non ci siano controlli – aggiunge Fabio Incolto, venditore al mercato da molti anni – noi che paghiamo le tasse siamo rovinati. Basterebbe poco, un cartello, concorrenza leale. Invece così saremo costretti a chiudere. Lo stesso succede al mercato di Sanremo.
La merce regolare non si vende più, perchè ci sono un sacco di bancarelle che vende merce usata e non c’è neanche un cartello con scritto “merce usata” come prevede il regolamento comunale. Le persone, secondo me, comprano senza sapere ciò che comprano e la qualità di quello che comprano. Non parliamo poi del made in Italy che ormai è praticamente scomparsa. Quindi se uno vuole vendere un prodotto più carino, si trova in difficoltà perchè i prezzi sono molto bassi. La concorrenza è molto sleale perchè vendono una maglia a 3 – 5 euro, vendendo un prodotto usato o riciclato, e tu la vendi a 30 o 50 euro automaticamente diventi caro. Abbiamo fatto presente alle autorità competenti, ho parlato con l’assessore, ma è finito tutto in una bolla di sapone. Quello che chiedo, se vogliamo continuare a svolgere questo lavoro, è di avere più controlli o mettere perlomeno cartelli che indicano che si tratta di merce usata“.
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