In 500 hanno dato l’ultimo saluto a Lino Senardi, mancato all’età di 86 anni all’ospedale di Imperia nella notte tra il 7 e l’8 febbraio scorso. Questo pomeriggio nella collegiata di San Giovanni, si sono stretti attorno alla moglie Maria Rosa e ai figli Iose e Stefano moltissime persone tra cui il sindaco di Imperia Carlo Capacci e molti esponenti del Partito Democratico. Liberale della prima ora, negli anni 60 ricoprì il ruolo di dirigente dell’Imperia Calcio e negli ultimi anni fu membro della segreteria provinciale del Partito Democratico. A officiare l’omelia funebre Don Paolo Pozzoli della parrocchia della Sacra Famiglia.
“Le poche persone che ho incontrato – ha detto Don Paolo – mi hanno parlato di Lino benissimo. Mai avrebbe pensato che l’ultima persona che gli avesse stretto la mano fosse un prete. Il mio ricordo di Lino posso definirlo come: “pane al pane vino al vino”, era un uomo senza mezze parole, un galantuomo come pochi ne sono rimasti, un padre, un marito, un lavoratore, un galantuomo nella vita politica. Tanta parte della sua vita l’ha donata per la sua città.
Di fronte a un uomo come Lino bisogna togliersi il cappello, un uomo onesto. Sono sicuro che nella sua vita terrena, Lino, ha fatto le cose che Cristo ha chiesto ai suoi discepoli. Chi lo ha conosciuto deve portare avanti ciò che lui ha seminato e deve continuare a mettere in atto quello che è stato della sua vita terrena. Tutti siamo peccatori, nessun di noi può dire di essere senza peccato. Chiediamo misericordia a Dio per il nostro fratello Lino, che possa essere accolto tra le braccia del Padre. Potremmo stare qui a parlare per molto tempo ma ora è il momento della preghiera, del suffragio, del ricordo. Il dolore si trasformerà in un ricordo. Un grande uomo che tanto ha fatto per la sua famiglia e per la sua città. Essere qui numerosi è una testimonianza. Lino era una persona schietta, pane al pane, vino al vino. Ricordiamolo magari brusco ma con tanto amore da dare”.