Il consiglio comunale si è aperto con una rivelazione destinata a far discutere. Il consigliere Gianfranco Grosso, capogruppo di Imperia Bene Comune, ha presentato un question Time sul distretto agroalimentare, chiedendo all’assessore al Commercio Enrica Fresia a che punto fosse il percorso di creazione del distretto. La risposta ha lasciato di sasso la sala: “Ho scoperto, dopo attenti studi, che il distretto agroalimentare in realtà esiste già dal 2003, creato dalla Regione Liguria. Risulta però non essere mai stato operativo“.
Grosso ha chiesto inoltre chi fosse il presidente del distretto agroalimentare. “È Pietro Isnardi” ha risposto l’assessore Fresia.
“Il consiglio comunale si era detto d’accordo a impegnare il Sindaco e l’amministrazione per creare un distretto agroalimentare – ha dichiarato Grosso, intervistato da ImperiaPost al termine del question Time – ho chiesto oggi quale fosse la situazione della messa in opera del distretto e la risposta dell’assessore Fresia mi ha lasciato imbarazzato, perché mi ha detto che il distretto agroalimentare in realtà è istituito dal 2003 e quindi poteva tranquillamente operare e investire per la promozione delle aziende del nostro entroterra e della nostra città. Ho chiesto anche chi fosse il presidente, e mi è stato riposto Pietro Isnardi“.
“Isnardi è un noto imprenditore della nostra provincia e credo avesse tutto l’interesse di portare avanti la politica dell’aiuto alle aziende agroalimentari del nostro territorio. Io mi domando se questo è il modo di amministrare una città, una provincia. Qui abbiamo un centrodestra che ha fatto proprio una politica opposta a quella del supporto al lavoro, all’industria, al commercio, sviluppando solo la politica urbanistica, speculative, delle seconde case. Se avessimo portato avanti, sviluppato un distretto agroalimentare come doveva essere fatto oggi non avremmo un’Agnesi che scappa, non avremmo tante aziende in crisi, avremmo forse potuto usufruire di fondi europei. La risposta della Fresia ha aperto una voragine nella gestione degli ultimi anni del centrodestra, dimostrando come sia stata una politica contro ogni forma di lavoro, contro ogni forma di produttività”.