Quattrocentoundici mila euro. È questa la somma che il Comune di Imperia rischia di dover versare nelle casse della ditta Attilio Ferrero Costruzioni per effetto di una sentenza del Tar che si inserisce nell’ambito dell’annosa querelle relativa alla gestione del depuratore.
Il Comune di Imperia ha già presentato ricorso al Consiglio di Stato con la speranza di vedere la sentenza ribaltata, ma nel frattempo gli uffici di Palazzo Civico hanno redatto una stima del risarcimento danni che, nel dettaglio, ammonta a 517.763,28 euro. Una cifra che però, per effetto di un credito di circa 100 mila euro che il Comune avanza nei confronti della Ferrero Costruzioni, scende a 411.838,92 euro.
In attesa della pronuncia del Consiglio di Stato, il Comune ha deciso di impegnare la somma di 411.838,92 euro, con la speranza, ovviamente, di non vedersi costretto al pagamento del risarcimento danni in quanto sarebbe un duro colpo per i conti di Palazzo Civico, già alle prese con non pochi problemi di natura finanziaria.
LA VICENDA
All’origine del ricorso la contestazione nei confronti di svariati atti emessi dal Comune di Imperia nell’ambito dei contenziosi relativi alla gestione del depuratore. In particolare, nel mirino dei ricorrenti sono finite l’ordinanza contingibile e urgente firmata da Giuseppe Zagarella il 12 novembre del 2015, con la quale il Comune, dopo che i gestori avevano chiuso il depuratore con il lucchetto per protesta, “ha ordinato di riprendere immediatamente la gestione dell’impianto di depurazione alle condizioni di cui al contratto vigente”, e le sentenze del Tar Liguria e del Tribunale di Imperia relative ai costi di gestione del depuratore.