È stata disposta una perizia psichiatrica su Francesco Tripodi, il 61enne di origini calabresi che nel luglio scorso dopo aver spaccato una bottiglia di birra in testa a un 20enne nigeriano, urlandogli “sporco negro”, aveva tentato, secondo l’accusa, di trafiggerlo con alcuni cocci di vetro. I fatti, degenerati dopo una lite alla Caritas, sono avvenuti a Ventimiglia.
Questa mattina, nel corso dell’udienza, con la formula del rito abbreviato, il Gip Massimiliano Rainieri ha chiesto una perizia sul 61enne, difeso dall’avvocato Davide La Monica del foro di Imperia (Pm Grazia Pradella). L’obiettivo è capire se l’uomo fosse o meno in grado di intendere e volere al momento dei fatti contestati.
Tripodi, che è accusato di tentato omicidio con l’aggravante della premeditazione e dell’odio razziale, ha reso spontanee dichiarazioni, rivelando in aula che non era sua intenzione tentare di uccidere il nigeriano.
L’udienza è stata rinviata al prossimo 9 febbraio.
LA STORIA
Francesco Tripodi, il giorno seguente a una lite per futili motivi (l’uso della doccia) alla Caritas, ha incontrato per strada il 20enne nigeriano in sella a una bicicletta. Il 61enne, dopo averlo avvicinato, lo ha spinto giù dalla bici, lanciandogli una bottiglia di birra e ferendolo al viso.
Successivamente, non pago, ha provato ad aggredirlo (mirando agli organi vitali, secondo l’accusa) con alcuni cocci di vetri raccolti in terra, apostrofandolo con l’epiteto “sporco negro”. Solo il pronto intervento di alcuni passanti ha evitato il peggio.
Dopo l’aggressione, il 20enne nigeriano è stato trasportato al Pronto Soccorso dove è stato medicato e dimesso con una prognosi di 10 giorni.
Tripodi è stato invece arrestato dai Carabinieri subito dopo l’aggressione, senza opporre resistenza. Il 61enne è attualmente ancora detenuto in carcere.