“Abbiamo appreso con soddisfazione la decisione del Comune di Imperia di revocare la concessione della Biblioteca Civica per lo squallido evento organizzato da Casa Pound” – così Mauro Servalli e Gian Franco Grsso, gruppo Imperia Bene Comune, in merito alla vicenda Casapound.
“Da quando abbiamo appreso la notizia nella giornata di ieri, come gruppo consigliare di Imperia bene comune abbiamo fatto tutto quanto era in nostro potere per tentare di scongiurare tale iniziativa e far tornare l’Assessore Podestà sui suoi passi. Siamo molto soddisfatti nel constatare che, questa volta, l’Amministrazione ed in particolare il Sindaco abbiano condiviso con noi la necessità di non permettere che un evento del genere si tenesse nella nostra città, in particolare in una data così significativa.
Quella architettata da Casa Pound, infatti, non è una semplice “provocazione”, come sostenuto dall’Assessore Podestà, ma un vero e proprio sfregio alla memoria collettiva di una città, e di un Paese, che affonda le proprie radici nella guerra di liberazione e nella Resistenza. Il fascismo, in ogni sua forma, non può e non deve avere spazio all’interno del nostro sistema democratico e repubblicano. Questo vale tanto per i nostalgici del ventennio quanto per gli attuali “fascisti del terzo millennio”.
Per questo siamo convinti che iniziative del genere non possano assolutamente essere tollerati nella nostra città (specialmente in spazi pubblici come la biblioteca), né in occasione della giornata della memoria né mai. E’ importante sottolinearlo, anche per non creare problematiche di ordine pubblico difficilmente gestibili.
Vogliamo comunque ringraziare la cittadinanza di Imperia per come ha reagito e si è mobilitata in seguito alla notizia. Le prese di posizione da parte di moltissimi cittadini, delle associazioni partigiane e di quelle della società civile, la mobilitazione sui social-network e le lettere inviate all’Amministrazione, sono state la dimostrazione di una città matura e consapevole, dotata di buoni anticorpi nei confronti del becerume neofascista”.