Si è svolta oggi, domenica 29 Gennaio 2017, la cerimonia in ricordo del 74° anniversario della Campagna di Russia ed in particolare della Divisione Cuneense formata, per la maggior parte, da uomini originari della Liguria e del Basso Piemonte che tristemente non fecero più ritorno. L’evento è iniziato con un raduno presso l’entrata del cimitero di Imperia Oneglia ed a seguire di fronte alla Tomba Simbolica dedicata ai Caduti e Dispersi durante la Campagna di Russia posta all’interno Cimitero. Ben 13.470 tra alpini, artiglieri e genieri in totale e tra questi 521 originari della Provincia di Imperia.
La cerimonia è stata organizzata dal Presidente Provinciale dell’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra, che in questo 2017 commemora anche il centenario della fondazione Francesco Verrando , dal Comandante della Sezione di Imperia dell’ Associazione Nazionale Alpini Vincenzo Daprelà e dal Presidente della Confederazione Italiana fra Associazioni Combattentistiche Carlo Todiere.
Durante la cerimonia, è intervenuto anche il Colonnello Riccardo Lanteri della Sezione ANA di Imperia e, dopo un breve corteo fino alla Chiesa della Sacra Famiglia è stata celebrata una Messa in suffragio dei Caduti e Dispersi. Per il primo anno è stata deposta una corona anche in memoria di Giorgio Langella di Diano Marina, Caporalmaggiore degli alpini, morto a Kabul, in Afghanistan.
MARCO SCAJOLA
“Quando si vuole costruire il futuro non si può non guardare al passato. Ricordare questi uomini che hanno perso la vita in Russia, che hanno sofferto una guerra terribile, tanti liguri tanti piemontesi. Ricordo i racconti di Giacomo Alberti, uno dei pochi che è riuscito a tornare, della sofferenza ma anche della forza che questi uomini hanno avuto da questa esperienza, da trasmettere ai giovani. C’è bisogno di questi valori che le nostre forze armate, i nostri alpini, le nostre divise trasmettono ai nostri figli”.
CARLO CAPACCI
“È importante ricordare perchè molte persone in passato hanno dato la vita per la libertà del nostro paese e con il passare del tempo i superstiti stanno scomparendo e non potranno darci più la testimonianza diretta. Noi dobbiamo farci carico di trasmettere il ricordo di quanto è avvenuto in passato alle generazioni future, per evitare che questi avvenimenti si ripetano”.
FRANCESCO VERRANDO
“Quest’anno la nostra associazione compierà 100 anni, un anno che sarà un punto di partenza per il futuro. Ricordiamo tristemente una persona deceduta in un incidente stradale, il nostro vice presidente nazionale, Angelo Ianni, che sarebbe dovuto essere con noi oggi”.
ENZO DAPRELÀ
“Una menzione particolare per la nostra medaglia d’oro Antonio Brunetti, amico da tanti anni. Ringrazio tutti perchè ricordare i nostri caduti è il principale dovere di noi tutti come cittadini. Ricordiamo finalmente dopo tanti anni, non solo la battaglia di Nikolajewka, dove gli alpini riuscirono a sfondare la sacca, anche la battaglia di Nowo Postojalowka, dove effettivamente la Cuneense, che comprendeva tantissimi alpini sia del basso piemonte sia liguri, furono schiantati. Oltre alle battaglie voglio ricordare anche i prigionieri, di cui si parla sempre troppo poco”.
“I prigionieri furono trattati durissimamente. Tutti i prigionieri tedeschi venivano uccisi sul posto, soltanto gli italiani e gli ungheresi e rumeni potevano sperare, in una marcia micidiale, che ogni minuto faceva vittime di stenti, fame e malattie, di salvarsi. Pochissimi tornarono a casa. Vorrei citare il comandante del Battaglione Pieve di Teco, Carmelo Catanoso che riuscì a tornare insieme ad altri 4, su 14. Viva gli alpini, viva l’Italia”.
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