Il 27 gennaio 2017, il Governo Gentiloni ha approvato una proposta di delega finalizzata alla revisione e al riordino del demanio turistico-ricreativo italiano.
“Proposta datata, elaborata senza concertazione preventiva – scrive l’associazione Culturale Donnedamare, per l’impresa balneare – che verte esclusivamente sul sistema di aste ed evidenze pubbliche voluto dall’Europa, finalizzata a distruggere l’economia balneare italiana, composta in grande maggioranza dalle piccole imprese familiari, poco in sintonia con le recenti esternazioni della Commissaria Bienkowska e del Direttore Generale della Commissione europea Lowri Evans.
“Un disegno di legge delega – tiene a sottolineare Bettina Bolla, presidente di Donnedamare – che non ha al suo interno alcun riferimento al doppio binario, ai 30 anni di periodo transitorio (comunque pochi se paragonati alla lunghissima durata concessoria dei balneari spagnoli e portoghesi), al legittimo affidamento e alla salvaguardia del nostro lavoro (diritto tra l’altro di rango costituzionale)”.
“Principi questi – continua Bolla – che andavano inseriti nella proposta di delega e concertati insieme al Governo prima, se quest’ultimo avesse avuto la seria intenzione di salvare e, non distruggere, il sistema balneare italiano”.
“Sia nella modalità di presentazione che nei contenuti – continua Maria Teresa Silenzi, rappresentante abruzzese di Donnedamare – tale proposta è l’eterno gioco dell’oca dove noi balneari siamo le pedine inconsapevoli e non gli attori. È illogico trattare ciò che non si condivide perché non vi è spazio negoziale, e rischiosissimo se lo si fa perché se ne subiranno le conseguenze con le derivanti soluzioni che, da prassi negoziale, sono sempre al ribasso della proposta di partenza.”
“Tale proposta va rigettata al mittente senza se e senza ma – aggiunge Bolla, che termina con un appello: “Chiedo a CNA, Assobalneari, ITB, Comitato salvataggio Imprese e Turismo Italiano di unirsi contro chi ha plaudito a favore della proposta di legge delega contenente le aste. Urge infatti chiarire gli intenti e coordinare strategie condivise per la salvezza di tutti i balneari italiani che insieme agli ambulanti continuano a combattere contro la mannaia della Bolkestein”.