I Carabinieri hanno finalmente dato un nome al cadavere di un uomo, in avanzato stato di decomposizione, trovato nel novembre scorso all’interno di un piccolo caseggiato adiacente il depuratore, sul Lungomare Amerigo Vespucci a Imperia. A fare la macabra scoperta alcuni operai in servizio presso il depuratore.
L’autopsia ha confermato, come ipotizzato in un primo momento, la morte naturale. I Carabinieri, che stanno indagando sull’accaduto, hanno un nome, ma restano da completare ancora alcune indagini prima di avere la conferma ufficiale dell’identità.
L’ipotesi avanzata dai militari è che si tratti di un senzatetto dell’est europeo già conosciuto alle forze dell’ordine. Tra le prove a suffragio di questa ipotesi, alcune cicatrici, riconducibili a interventi chirurgici, presenti sul cadavere.
Decisivo sarà ora l’esame del Dna. I Carabinieri, infatti, confronteranno il Dna estratto dal corpo senza vita ritrovato a due passi dal depuratore con quello dei familiari (residenti all’estero) del soggetto che i militari ipotizzano sia la vittima.
In poche settimane i Carabinieri avranno una risposta definitiva e potranno chiudere il caso.