Non sono mancati momenti di tensione ieri, mercoledì 1 febbraio, nel corso del presidio antifascista organizzato per protestare contro la presentazione del libro di Dominique Venner, ‘Un Samurai d’Occidente – il breviario dei Ribelli’, promossa da Casapound, presso la Biblioteca Civica.
In particolare, il momento di maggior tensione si è registrato quando il consigliere comunale di Imperia Bene Comune Mauro Servalli si è avvicinato ad alcuni funzionari di Polizia per chiedere spiegazioni riguardo al divieto di accesso alla Biblioteca. Servalli, ripreso dai giornalisti e registrando lui stesso la conversazione, ha chiesto più volte “Posso entrare in biblioteca? Per quale motivo?”, “Perché non posso entrare?”, “Per quale motivo a un consigliere comunale viene impedito di entrare in una Biblioteca pubblica?”, “Voglio capire perché non posso entrare nella Biblioteca Civica, sono un consigliere comunale, qualcuno mi dia una risposta”, senza ottenere però alcuna risposta.
La presentazione del libro ‘Un Samurai d’Occidente – il breviario dei Ribelli’, lo ricordiamo, si è tenuta in Biblioteca, a porte chiuse, e a invito. Impossibile per cittadini non invitati e giornalisti accedere.
ALBERTO GABRIELLI, RIFONDAZIONE COMUNISTA
“Il motivo per cui siamo qua ormai dovrebbero saperlo tutti. Volevo solo fare un accenno a una curiosità. Abbiamo provato a entrare a partecipare alla presentazione del libro ma ci è stato impedito gentilmente, ma risolutamente, dicendo che era una festa privata e che si poteva entrare solo su invito. Ho in mano un volantino di convocazione che è stato fatto da Casapound che ovviamente non dice niente di tutto questo. Ci mancherebbe altro che un posto pubblico fosse dato privatamente a qualcuno per fare quello che vuole e non far entrare chi non vuole”.
MAURO SERVALLI, CONSIGLIERE COMUNALE
“Il presidio è riuscito perchè fortunatamente Imperia è una città che ha dei solidi anticorpi e su certe cose è molto sensibile. Si era già visto la settimana scorsa con la mobilitazione per la Giornata della Memoria e si è visto anche stasera. Ciò non toglie una grande amarezza e arrabbiatura per quello che è successo e lo reputo un fatto gravissimo per la nostra città. È la prima volta che una sala pubblica viene concessa per organizzare un’iniziativa di un’organizzazione dichiaratamente neofascista. La responsabilità è dell’amministrazione e in particolare dell’assessore Podestà che con un’ignavia senza precedenti non si è opposto. C’erano tutti gli estremi, il regolamento della Biblioteca lo prevede, il buon senso lo prevede, la politica lo prevede. Solo l’assessore Podestà non vedeva i margini per impedire che un’associazione neofascista prendesse possesso della biblioteca di Imperia, tra l’altro con una quantità di forze dell’ordine incredibile. Il questore potrebbe spiegare il senso di un dispiegamento di forze fuori misura e ci chiediamo quanto potrebbe costare. In ogni caso, l’assessore si è preso una bella responsabilità, rimarrà una macchia indelebile nella storia della città di Imperia”.
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