Alla fine le condizioni meteo sono state molto migliori delle nefaste previsioni e la Fiera della Candelora di San Bartolomeo al Mare si è chiusa con un bilancio più che positivo. Molto soddisfacente sia nel primo che nel secondo giorno l’afflusso di pubblico, venuto a girovagare tra gli oltre 300 espositori, a vedere le creazioni degli Artimani, a visitare la fattoria degli animali, a mangiarsi un boccone nella zona dedicata allo street food.
La Fiera della Candelora di San Bartolomeo al Mare è il mercato tradizionale all’aperto più caratteristico del ponente ligure che, con più di tre secoli di storia sulle spalle, rappresenta un punto di riferimento per il commercio e le tradizioni popolari della cittadina del Golfo dianese.
LA STORIA DELLA FIERA
La Fiera della Candelora si svolge tradizionalmente il 2 e 3 febbraio presso il Santuario della Madonna della Rovere di San Bartolomeo al Mare. L’evento, le cui origini risalgono al XVII secolo, costituisce un momento di notevole importanza economica, sociale e religiosa, fortemente legato alla tradizione commerciale dell’intera vallata dello Steria e rappresenta uno degli appuntamenti etnografici più caratteristici dell’intero Ponente Ligure.
La Fiera, dal punto di vista economico, segna un passaggio tradizionale nell’ambito delle occupazioni agricole: è da poco terminata la stagione olivicola, si ha una chiara situazione della annata e si impostano i lavori per la primavera: acquisto di alberi da frutto, di concime, di animali da lavoro e si stipulano contratti di esportazione d’olio. Tant’è che una delle figure maggiormente presenti ed emblematiche alla Fiera era un tempo proprio quella del notaio, incaricato della stipula dei nuovi contratti. A livello sociale una fiera così grande ed importante rappresentava un appuntamento imperdibile poiché in passato creava occasioni di affari di diversa natura e di incontro fra la gente della costa e quella dell’entroterra, tra gli abitanti del ponente ligure e i pastori, gli agricoltori e i ricchi commercianti del basso Piemonte e del savonese.
Dal punto religioso costituisce un sentito momento devozionale, in riferimento al Santuario della Madonna della Rovere, luogo di culto ed anticamente di pellegrinaggio da tutta la Liguria ed il basso Piemonte. La solenne celebrazione religiosa del 2 febbraio ha poi un indiscutibile risvolto ancestrale per la sua funzione di purificazione, fra le festività invernali – inframmezzate dal Carnevale – prima della lunga Quaresima.
Foto Marco Muriella