Sono stati presentati oggi, lunedì 6 febbraio, i risultati dell’indagine epidemiologica sui potenziali effetti sanitari nella popolazione residente nell’area interessata da emissioni ambientali della discarica dei rifiuti solidi urbani (RSU) Collette Ozotto, oggetto di numerose polemiche e proteste. Presenti in sala il presidente della Provincia Fabio Natta, Paolo Bruzzi e Franco Merlo dell’Ist di Genova, Marco Damonte Prioli, direttore Asl 1 Imperiese, Marco Mela, direttura struttura Igiene e Sanità Pubblica Asl 1 Imperiese e il sindaco di Taggia Vincenzo Genduso. A partecipare alla riunione, aperta al pubblico, anche il consigliere comunale di Sanremo Paola Arrigoni, il consigliere comunale di Imperia Alessandro Casano e alcuni residenti della zona interessata dalla discarica.
L’indagine è stata condotta dai tecnici Asl 1 imperiese e Ist di Genova, in collaborazione con l’Arpale e con il comune di Taggia, mentre il comune di Sanremo non ha fornito i dati necessari. Gli obiettivi erano quelli di valutare l’insorgenza di patologie associate all’esposizione ambientale alla discarica, attraverso l’utilizzo dei dati sanitari disponibili, ossia i ricoveri ospedalieri e, in secondo luogo, di valutare lo stato di salute della popolazione attraverso visite mediche e questionari-interviste.
Dalla relazione finale emerge il risultato che non ci sia un rischio sanitario oggettivo per la popolazione esposta alle emissioni della discarica di Collette Ozotto. Questo non toglie, come confermato dai residenti presenti in sala, che esistano dei forti disagi di tipo psicologico e fisico in senso lato da parte di chi è costretto a vivere nelle vicinanze della discarica. L’impatto sulla qualità della vita dei cittadini, infatti, non rientra nei dati che sono stati presi in considerazione nell’indagine tecnica, volta precisamente a constatare se ci fossero rischi per la salute delle persone in termini di ricoveri ospedalieri.
MARCO DAMONTE PRIOLI, DIRETTORE ASL 1 IMPERIESE
“Le indagini sono andate bene, è stato fatto uno studio al dettaglio su quella che è la popolazione che risiede nella zona della discarica in confronto all’altra che vive nell’altra zona analoga della Provincia di Imperia. I dati sono estremamente positivi, non c’è nessuna correlazione tra gli eventi sanitari e quanto è l’incidenza delle patologie o della mortalità nel resto della Provincia”.
MARCO MELA, DIRETTORE STRUTTURA IGIENE E SANITÀ PUBBLICA ASL 1 IMPERIESE
“Abbiamo confrontato tre gruppi di popolazioni diversi. Le persone che abitano intorno alla discarica, il gruppo di tutti i residenti di Sanremo e Taggia e il gruppo di chi abita a Seborga e Sasso. Quattrocento persone intorno alla discarica, con le 60 mila di Sanremo e Taggia e con circa mille di Seborga e Sasso. Seborga e Sasso hanno caratteristiche geografiche simili a quelli della zona della discarica. Di questi tre gruppi abbiamo confrontato la mortalità in 18 anni, tra il ’96 e il 2013, quanti ne sono morti e le malattie. Quanti si sono ricoverati per malattie del cuore, tumori, malattie respiratorie, malformazioni etcc.
Si è visto che chi abita nella zona della discarica ha una mortalità inferiore, sono morti di meno, rispetto al resto della provincia e hanno avuto anche meno ricoveri per le malattie che ho detto. Non c’è un rischio sanitario oggettivo. Abbiamo anche fatto un questionario per le persone che abitano li, da cui invece è emerso un disagio sanitario soggettivo evidente. Fastidi per cattivi odori, pesticidi, diserbanti, rumori, benzina. In conclusione c’è un disturbo soggettivo di salute percepita, ma i dati obiettivi non dimostrano un rischio sanitario reale“.
FABIO NATTA, PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI IMPERIA
“Quando ci siamo insediati come amministrazione abbiamo trovato già in essere questa commissione costituita dalla precedente amministrazione proprio per valutare tutta una serie di perplessità che vi erano in ordine alle vecchie discariche di Collette Ozotto. C’è stato un lungo lavoro portato avanti dai tecnici, dai medici dell’ASL e dell’IST, che periodicamente riferivano sugli sviluppi di queste indagini.
È stata un indagine molto difficile, molto particolare e molto delicata. L’argomento in discussione è la salute, il più delicato degli argomenti. Occorreva agire e indagare con tutti i clismi che prevedono circostanze e situazioni del genere.
È stato quindi un lungo lavoro e oggi andiamo ad analizzare l’esito finale, c’era già stata un incontro interlocutorio a marzo dell’anno scorso in cui appunto i medici e i tecnici avevano già dato delle prime risultanze che, come dissero all’epoca fornendo dati che non facevano sobbalzare sulla sedia, oggi abbiamo questi dati finali che ci dicono che non ci sono delle criticità particolari in quella zona rispetto alle aree di confronto e rispetto alla provincia.
Da tutti i punti di vista diciamo che sono notizie confortanti. Abbiamo voluto questa riunione, una riunione pubblica, perchè ci era stato richiesto giustamente che i dati finali venissero condivisi con la popolazione. L’abbiamo voluta qua nell’aula dei Comuni con tutti i soggetti partecipi a quest’indagine e quindi avremo modo di analizzare i dati con maggiore completezza e con puntualità, come è giusto che sia. Ci sono tante cose da risolvere in questo territorio, tante risposte da dare a tanti problemi. C’è però un bene primario che è quello della salute che deve essere tutelato. Sotto questo profilo ogni indagine, a volte anche eccessivamente puntuale, non è mai tale perchè non si è mai troppo puntuali quando si parla di salute dei cittadini”.
FRANCO MERLO, EPIDEMIOLOGIA IST
PAOLA ARRIGONI, CONSIGLIERE COMUNALE DI SANREMO (M5S)
“Viene fuori praticamente che da questa analisi si vive meglio vicino alle discariche che da altre aree di comparazione. Lascia tutti un pochino perplessi, chiedo gentilmente che finalmente tutti questi dati vengano messi online in modo che noi possiamo cercare i nostri epidemiologici e confrontare, verificare, farci spiegare il vostro lavoro e sicuramente poi fare un altro incontro cui siete assolutamente invitati, in modo che possa esserci più confronto.
Adesso noi vediamo dei dati che ci spiegate, lei ha spiegato benissimo, perciò per noi è abbastanza difficile porre domande specifiche. Quando avremo tutto il vostro studio chiaro, perchè ce l’avrà spiegato qualcun’altro con più tempo, chiederei rifacciamo assolutamente un altro incontro pubblico”.
RESIDENTE ZONA DISCARICA LOTTO 6
“Io abito nella prima casa. ci hanno rovinato la vita. Noi quando abbiamo un mal di testa feroce, soffriamo tremendamente di dolore, etc.., allora andiamo a farci ricoverare. Io ho 80 anni e non sono mai andata in ospedale. Non è che appena io mal di testa vado in ospedale.
Di notte però mi sveglio con le lacrime che vengono giù, perchè bruciano gli occhi. Camera mia è vicino alla discarica, mi bruciano gli occhi, mi vengono giù le lacrime, mi sveglio dalla nausea. C’è un odore insopportabile, non so cosa ci fanno di notte li dentro.
È così, non c’è uno che va a controllare. È una cosa che fa ridere questa storia qui, voi siete stati meravigliosi, avete fatto degli studi stupendi, ma non serve a niente perchè non tutti andiamo il cancro. Adesso sappiamo che non moriamo di cancro per la discarica, ma moriamo di cancro per un altra cosa e va bene. Non è che moriamo solo di cancro, abbiamo dei disturbi allucinanti, tipo la malattia della pelle. Mi vengono mille cose. Io sono andata a vivere li perchè volevo vivere in campagna, invece devo tenere le finestre sempre chiuse perchè c’è un odore.
Se le viene un giorno ospite a pranzo, mi vergogno perchè lei mentre mangia dice ‘dov’è sto odore, perchè c’è quest’odore?’. Deve spiegargli che noi viviamo li, vicino a questa cosa tremenda che è uno veramente una cosa inaudita permettere di andare avanti a fare una cosa del genere. Cosa vuoi che gli dica? io credo che una cosa del genere serva per farci contenti, che adesso diciamo ‘Ma non è per quello, non siamo morti di cancro per la discarica. Siamo morti di cancro per un altra cosa’. Alla fine della storia i disagi che abbiamo lassù, abbiamo dei topi giganti. Ci dobbiamo preoccupare”.