Si torna a parlare del “caso Murat”, la vicenda di gogna mediatica che ha visto come protagonisti due giovani genitori di origine turca, circa 2 settimana fa. Il caso, lo ricordiamo, era scoppiato a seguito di un post pubblicato su Facebook, in cui la mamma di una partoriente in ospedale aveva denunciato lo spostamento di stanza della figlia a seguito di una richiesta da parte di un uomo turco, che non avrebbe voluto altre persone di sesso maschile nella stanza dov’era ricoverata la moglie. Da lì, la notizia è stata ripresa da diversi giornali online, scatenando l’ira degli utenti del web, con polemiche e insulti spesso razzisti. Tra le varie dichiarazioni, è risaltata quella del consigliere regionale Alessandro Piana, in cui parlava di “folli dettami dell’Islam”. Solo in seguito, grazie all’incontro avvenuto tra gli inviati di ImperiaPost e il protagonista della storia, Murat Kirik, si è scoperto che lo spostamento era dovuto unicamente a motivi sanitari, così come dichiarato dall’Asl.
A seguito delle pesanti parole pronunciate dal consigliere Alessandro Piana, quindi, alcuni cittadini hanno indetto una raccolta firme per chiedere le scuse pubbliche nei confronti della coppia turca, accusata ingiustamente. Lunedì 31 gennaio l’email con tutte le adesioni, oltre 150, è stata inviata a Piana, ma, dopo una settimana, non è arrivata ancora nessuna risposta.
Ecco come hanno commentato la vicenda gli organizzatori della raccolta firme, ribadendo la loro richiesta.
“Non ci siamo scordati del caso Murat e delle vergognose accuse all’ospedale di Imperia. Lunedì scorso abbiamo inviato le firme raccolte al consigliere regionale Alessandro Piana senza ricevere risposta alle nostre richieste di scuse.
Da allora sono passati due consigli regionali nei quali non c’è traccia, formale, dell’interrogazione sul caso dell’ospedale di Imperia. A questo punto i tempi per appurare la verità dei fatti ci sono stati e le scuse del consigliere Piana sono doverose anche alla luce delle parole dell’assessore regionale alla sanità Sonia Viale che ha dato ragione alla versione dell’ospedale. Di seguito la mail che abbiamo inviato ieri al consigliere Piana, con la speranza di ricevere finalmente una risposta.
Gentile consigliere Piana, come promesso lunedì scorso 30/01 le abbiamo inviato le adesioni raccolte all’indirizzo scuseximperia@gmail.com, senza ricevere risposta. Abbiamo apprezzato la sua dichiarazione a mezzo stampa che riporto qui sotto. “Mi auguro che l’esito dell’interrogazione riveli che quanto mi è stato riferito non sia vero e in quel caso non avrei alcuna difficoltà a chiedere scusa a Murat”. Il tempo per constatare la verità nel suo ruolo di rappresentante delle istituzioni c’è stato. Nel tempo trascorso si è infatti tenuto un consiglio regionale e un secondo nella giornata del 7 Febbraio.
Vorremmo, visto che non abbiamo avuto più notizie e risposte, sapere ufficialmente come sono andati realmente i fatti. Anche alla luce della dichiarazione dell’assessore Viale: “La parola ‘fine’ l’ha data il direttore generale dell’Asl1 con la relazione che mi ha inviato si è trattato di una questione sanitaria. Un plauso agli operatori sanitari che in una situazione delicata hanno avuto a cuore la salute delle mamme e dei bambini”; ribadiamo la nostra richiesta, qualora si trattasse di ragioni sanitarie, di scuse pubbliche all’Asl e al personale sanitario per il danno di comunicazione e di immagine arrecato oltre che a Murat, come da lei stesso affermato.
Cordialmente, Dario Belmonte e Stefano Vio”.