Domenica 16 febbraio, dalle 8 alle 20, si terranno le Primarie per la scelta del segretario regionale del Partito Democratico (su www.giovannilunardon.it tutte le informazioni per il voto, compresi i seggi).
Giovanni Lunardon ha deciso candidarsi perché crede, come tutti noi, che questa sia l’occasione per parlare di contenuti, di lavoro, di progetti e dunque costruire le basi del futuro della Liguria. Ciò significa far crescere il Pd, ma solo se saranno rispettate due condizioni: che le primarie non siano ridotte a un’inutile sfida fra persone e che al centro del dibattito siano poste le idee per invertire la rotta rispetto alla crisi e all’isolamento crescente del nostro territorio.
Dopo dieci anni si chiude un ciclo di governo regionale e il Pd si candida a guidarne uno nuovo. È una sfida che non si può chiudere con investiture dall’alto, ma con una forte condivisione della società civile. La vera sfida che ci attende è pensare a un nuovo progetto condiviso che vada oltre i confini del Partito Democratico.
Crediamo che, in questi anni, con il sistematico ascolto dei territori, del mondo della cultura e del lavoro, Giovanni abbia dimostrato la chiarezza delle idee e la coerenza dei comportamenti.
Alcune idee: prima di tutto il lavoro: perché il Paese ce la può fare, la Liguria ce la può fare, a patto di mettere in campo le nostre migliori energie per realizzare un progetto concreto di cambiamento. Altro aspetto prioritario sarà la programmazione comunitaria 2014/2020 che porterà in Liguria miliardi di euro. Per spenderli bene occorre una larga discussione pubblica su come assegnarli. Non ha senso finanziare a pioggia migliaia di progetti; è necessario puntare su pochi progetti strategici capaci di creare sviluppo. E poi l’industria: la difesa dell’esistente è importante, ma ancor di più lo è la promozione di scelte industriali selettive e competitive, che favoriscano investimenti basati innovazione e ricerca applicata. Le piccole e medie imprese, vero tessuto economico della nostra Regione, devono essere poste al centro di un programma concreto di supporto e rilancio. E così turismo e cultura devono diventare un asse strategico della Liguria, sviluppando una vera e propria “politica industriale” di settore.
La Liguria che vorremmo deve saper riformare se stessa a partire dalla propria legge elettorale, dall’abolizione del listino regionale, dall’introduzione della doppia preferenza di genere e dalla fine dello scandalo delle spese e della proliferazione dei gruppi consiliari.
Credibilità, contenuti e coraggio: crediamo che questi siano i requisiti essenziali di chi oggi è chiamato a guidare il Pd ligure. La storia di Giovanni ed il grande affetto che sta riscontrando, dentro e fuori il Partito Democratico, anche durante questa campagna congressuale, dimostrano tutto questo.
Chiediamo quindi alle elettrici e agli elettori della provincia di Imperia tutto il supporto possibile per riuscire a vincere, assieme!
- Alberti Luciano
- Andreoli Giancarlo
- Ansaldo Lorenzo
- Arimondo Anna
- Baciri Cavalleri Adolfo
- Baldassarre Giovanna
- Balestra Marta
- Bersanetti Monica
- Biamonti Dario
- Bobone Martina
- Bologna Alfredo
- Borzone Franco
- Bulgarelli Ines
- Canetti Nedo
- Canetti Valeria
- Cordeglio Emilio
- Cuoco Paolo
- D’Aloisio Lucio
- De Bonis Antonio
- De Bonis Giuseppe
- De Grado Mario
- De Leo Domenico
- De Matteis Adriana
- Delli Carri Michele
- Elena Annina
- Enotarpi Daniele
- Faraldi Leandro
- Girardi Carla
- Giribaldi Sergio
- Gorlero Andrea
- Iammundo Mimma
- Infante Domenico
- Iovino Michele
- Lagorio Lorenzo
- Lazzaretti Mauro
- Luzzi Azeglio
- Mannoni Pietro
- Marino Fiorenzo
- Marvaldi Laura
- Merano Annacleta
- Mezzera Gianfranca
- Minazzo Francesco
- Paganelli Franco
- Pozzato Alessandra
- Puccioni Andreina
- Rainisio Giovanni
- Risso Fabrizio
- Robaldo Mario
- Romeo Fortunata
- Romeo Giuseppe
- Romeo Paolo
- Salamito Adriana
- Salesi Gianni
- Serafini Elvira
- Staccioli Diego
- Trucchi Lorenzo
- Trucco Giovanni
- Vano Francesca
- Vassallo Fulvio
- Ventura Valentina
- Verda Paolo
- Zagarella Giuseppe