Imperia. “Assolto perché il fatto non sussiste”. È questa la sentenza emessa poco fa dal collegio composto dai giudici Lungaro, Russo e Aschero nei confronti di N. F., 51 anni, accusato di bancarotta fraudolenta documentale nell’ambito della liquidazione coatta disposta dal curatore fallimentare della cooperativa S.E.T. Servizi e Tecnologia Onlus. Pregiudicato a seguito delle condanne rimediate per sequestro di persona a fini estorsivi e spaccio di stupefacenti, l’uomo, era accusato di aver “sottratto distrutto o falsificato in tutto o in parte, con lo scopo di recare pregiudiziali ai creditori o con lo scopo di creare pregiudiziali ai creditori o con lo scopo di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto i libri e le scritture contabili”.
L’uomo, all’epoca dei fatti, nel maggio del 2009, era presidente del consiglio di amministrazione della cooperativa poi dichiarata fallita. Difeso dall’avvocato Giovanni Di Meo, il 51enne è stato assolto in quanto agli atti del processo mancava l’accertamento dello stato di insolvenza della cooperativa in sede giudiziaria, documento indispensabile per sostenere l’accusa. Lo stesso Pubblico Ministero Marco Zocco ne ha chiesto l’assoluzione.