“Io ringrazio tutti voi. Noi siamo dei privilegiati ad essere qui sul palco dell’Ariston, credo di essere invidiato da tanti altri colleghi“. Inizia con un ringraziamento e un po’ di comicità l’intervista con il grande artista di musica melodica napoletana e italiana, Gigi D’Alessio.
Può piacere oppure no a livello musicale, ma va detto che la sua simpatia è genuina, da vero napoletano. “Abbiamo le battute nel sangue e poi sono come la pipì, se vengono non bisogna mica tenersele! Mi sto divertendo, la prima volta che sono venuto al Festival avevo 30 anni, oggi vivo tutto con grande rispetto per voi, ma anche molta più rilassatezza“.
“Se avessi portato una canzone d’amore, avrebbero detto “ecco sempre la solita canzone” – spiega Gigi D’Alessio – Così ho parlato di sentimenti, io ho perso 32 anni fa mia mamma. Non mi ha visto crescere e quando la perdi non puoi sostituirla con altro. Io così non ho fatto altro che scrivere questa canzone mentre guardavo delle foto. Forse, ho pensato, mamma non sa come stanno le cose qua giù. Così gliele ho raccontate e questa canzone la potete dedicare a chiunque vi manchi“.
Parlando del suo rapporto con il pubblico spiega: “Non si può mettere tutti d’accordo. C’è chi mi vuole vedere morto, chi mi vede come Padre Pio, però alla fine nella musica meglio che ci sia varietà. Per chi mi riempie di complimenti e mi vuole bene io sento la responsabilità. Io non sono uscito dal Grande Fratello, ho studiato 10 anni musica e comunque mi sento fortunato perchè magari ci sono persone più brave di me che suonano nei piano bar perchè non hanno la luce giusta“.
“La musica è come una donna nuda – dice in conclusione Gigi D’Alessio – Gli metti un giubbotto di pelle diventa rock, le metti un tailleur diventa elegante e così via. Ecco perchè la musica è una ed è bello unire stili diversi. Quando si unisce la melodia, il rap, gli arrangiamenti…nasce qualcosa di bello”.
