Ermal Meta non è un volto nuovo sul palco dell’Ariston. Lo scorso anno, infatti, ha partecipato al Festival di Sanremo tra le nuove proposte con i lbrano “Odio Le Favole” e nel 2010 si era esibito, sempre tra le nuove proposte con “La Fame di Camilla”. Ora è tornato.
“Disubbidire è importante perchè lo sanno fare coloro che hanno la cultura. Dire di no è altrettanto importante e bisogna imparare a fare anche questo altrimenti si rischia di essere annientati”.
“Sono un disobbediente e scrivo quando sono ispirato e ho qualcosa da dire, altrimenti sto zitto. Le parole danno forma al mondo e questo è un concetto estremamente importante soprattutto nell’educazione dei piccoli perchè sono loro che daranno forma al nostro incerottato mondo”.
“Nella canzone parlo delle stelle, è vero. Del rest tutti noi almeno una volta abbiamo guardato il cielo sperando di scriverci il nostro destino, in realtà è una stronzata: il destino è nelle nostre mani. Raccogliamo ciò che seminiamo: per questo dico sempre “fai qualcosa che sembra impossibile perchè ciò che deve succedere d’ora in poi lo decidi tu”.
“Quando si scrive musica bisogna annullare il principio di egoismo: io penso a quale voce potrebbe essere la migliore per questa canzone. La musica deve incontrare un gusto estetico. Io applico l’innamoramento nei confronti della musica con rigore scientifico“.