“Se torno al Festival rischio di perdere”. È auto-ironico Zucchero, super ospite a Sanremo nella serata finale di sabato 11 febbraio. Dopo l‘ultima esperienza non proprio positiva la grande popstar ha deciso di accettare l’invito di Carlo Conti con cui è amico da tantissimi anni.
In conferenza stampa all’Ariston ha parlato a lungo, toccando diversi argomenti.
I GIOVANI E I TALENT
Dio benedica i giovani con tutto il cuore. In questi anni purtroppo non ci sono grandi occasioni per i giovani per quanto concerne le manifestazioni televisive, una volta c’erano il Festivalbar, un Disco per l’Estate, la Gondola di Venezia, oltre a Sanremo.
Quando dicono che a me non piacciono i Talent, non è vero, io non sono contro i Talent, posso non essere d’accordo con il modo in cui tirano su questi ragazzi. Io non ho nulla contro i ragazzi, certo ci può essere qualcuno più talentuoso di un altro, ma Dio benedica i giovani.
L’ESPERIENZA PASSATA AL FESTIVAL
Al Festival di Sanremo, nonostante cercassi di farmi notare passavo inosservato. Avevo già cannato le edizioni dell’82 e dell’83, poi arrivai a Sanremo con “Donne”. la casa discografica mi disse dai che sei forte, vedrai che quest’anno andrà bene. Poi arrivai penultimo e quando andai via sembrava che tutti evitassero il mio sguardo, li avevo delusi. Mi ritrovai con mia moglie, che avevo appena sposato, e la mia macchinetta in un albergo ad Arma di Taggia, triste come un calzino.
Ritirarmi dopo quella delusione? Non ho mai pensato di lasciare la musica ma, in quel momento mi ero appena sposato e avevo una figlia e avrei fratto qualunque lavoro per mantenermi, perchè ero senza un soldo. Per fortuna poi ‘Donne’ ha avuto un grande successo e sono riuscito a costruirmi una carriera.
IL RITORNO AL FESTIVAL
Come torno oggi? Torno benissimo, non ho ancora visto il teatro ma tutto il resto è rimasto uguale. Grazie a Dio il Festival non si è omologato.
È diversi anni che mi chiedono di venire, ma o non c’ero o comunque non me la sentivo perchè in effetti c’ero rimasto male. Poi riflettendoci, anche grazie all’amicizia con Carlo Conti, con cui ci conosciamo da quando aveva 16 anni, lui faceva il dj nei locali dove io suonavo con il mio gruppo, ho pensato ‘ha dato più il Festival a me, o ho dato più io al Festival?’. Io ho dato al Festival le mie canzoni e quelle scritte da me per altri artisti, ‘Luce’ scritta con Elisa, che vinse, ‘Di Sole e d’Azzurro’ di Giorgia, poi Fiordaliso, Bocelli.
NON TORNO IN GARA PERCHÈ PERDEREI
Io in gara al festival? Io perderei sicuramente. Vi racconto una cosa, io e Vasco siamo amici da sempre. Lui come me evita gare e paragoni, perchè perdiamo.. Se noi venissimo qua al Festival in gara, perderemmo. Sono meccanismi diversi, il Festival di Sanremo è una bestia a se. Il Festival è lo specchio dell’Italia. In senso positivo però, nel senso di dare fiducia e speranza, con canzoni che parlano di amore e di vogliamoci bene. Se io vengo qua e porto una canzone come ‘Partigiano Reggiano’ mi danno degli schiaffi.
IL VOTO AL FESTIVAL
Io credo che in così poco tempo si voti di più la persona conosciuta, la faccia più vista e non tanto l’interpretazione o la canzone. Io credo che sarebbe bello, ma cambierebbe lo stile del Festival, presentare le canzoni e poi votarle dopo un mese.
IL CONFRONTO CON IL PASSATO
Quando mi rivedo al Festival penso a come ero puro e a quanta voglia avevo di mettermi in mostra. Quasi senza pudore, mi fa molta tenerezza rivdermi
FABRIZIO DE ANDRÈ
Un mio grande rammarico? Non aver incontrato Fabrizio de André, un altro con cui non avrei voluto solo suonare ma anche chiacchierare per una sera intera davanti ad un bicchiere di vino, anche due per sentire cosa avevamo da dirci”.
FOTO ALESSANDRO DEL VENTO
