Si fa sempre più intricata la querelle relativa alla gestione del depuratore di Imperia, che si arricchisce anche di un processo penale.
Questa mattina, infatti, ha preso il via in Tribunale a Imperia il processo che vede sul banco degli imputati, con l’accusa di inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, l’imprenditore Attilio Ferrero. Il procedimento è approdato in aula dopo una denuncia formalizzata dal Comune di Imperia nel novembre del 2015, dopo che i lavoratori della Attilio Ferrero s.p.a., società capofila dell’ATI che ha in gestione il depuratore di Imperia, chiusero con un lucchetto l’impianto consegnando le chiavi in Comune.
Una protesta eclatante che si inseriva nel contesto del contenzioso, tutt’ora pendente tra Comune e ATI, sui costi di gestione del depuratore.
Nel dettaglio, la denuncia del Comune venne formalizzata in quanto l’amministrazione aveva emesso un’ordinanza sindacale con la quale obbligava l’ATI, capitanata dalla Attilio Ferrero s.p.a. a proseguire nella gestione dell’impianto, nonostante i contenziosi pendenti e le pronunce favorevoli del TAR.
La Attilio Ferrero s.p.a., lo ricordiamo, decise di interrompere la gestione in quanto riteneva le condizioni del contratto di gestione firmato nel 1989, non più sostenibili economicamente senza un adeguamento.
nel processo appena iniziato a Imperia figurano citati come testimoni il sindaco Carlo Capacci, il vicesindaco Giuseppe Zagarella e il dirigente del settore ambiente Alessandro Croce.
Contattato da ImperiaPost il sindaco Carlo Capacci ha commentato:“In un paese di diritto le leggi vanno rispettate. Nel caso in esame era in vigore un’ordinanza sindacale. Noi abbiamo semplicemente segnalato i fatti. Poi è stata la procura a giudicare se vi fossero o meno ipotesi di reato. Ora sarà il Tribunale a decidere”.