Un risultato di 64 voti favorevoli, 16 contrari e 11 astenuti. È questo l’esito della votazione dei Comuni Liguri durante l’assemblea generale Anci di ieri, lunedì 27 febbraio, a Genova.
L’incontro riguardava la questione dei migranti. La votazione favorevole ha confermato la disponibilità dei Comuni ad occuparsi del tema dell’accoglienza, ma è stata rivista la proposta metodologica riparto dei migranti. I voti contrari, infatti, hanno bloccato l’adozione del piano Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati). Questo piano avrebbe permesso di distribuire i migranti in modo proporzionale al numero di abitanti e in base alle possibilità di ogni comune, per un massimo complessivo di 6.043 profughi in tutta la Liguria.
A causa del “no” dei comuni schierati sul centrodestra, invece, il piano è saltato, e non ci saranno più numeri certi fissati per l’accoglienza dei richiedenti asilo. Da questo momento, quindi, i Comuni che lo desiderano potranno aderire allo Sprar, e saranno assistiti da Anci, mentre per tutti gli altri le decisioni sono rimandate ai prefetti. La bocciatura della proposta di gestione sulla base di aree omogenee significa che verrà applicato il piano nazionale di riparto secondo i criteri stabiliti dal ministero dell’interno.
C’è la possibilità di individuare i Cas (Centri di assistenza straordinaria), che verranno gestiti dalla prefettura insieme ai privati, senza l’intervento dell’amministrazione locale.
“Ieri si doveva decidere se aderire allo Sprar o lasciare che i prefetti facessero il loro dovere – afferma Sindaco di Diano Marina Giacomo Chiappori che ha votato in modo sfavorevole – aderendo allo Sprar avremmo dovuto autogestirci, ricevendo i soldi direttamente. Nei Comuni come i nostri, però, non ci sono le strutture adeguate, sarebbe stato oltre le nostre possibilità. Per questo motivo abbiamo deciso di lasciare il lavoro ai prefetti, seguendo il piano nazionale”.