Imperia. Domani, giovedì 2 marzo alle ore 16.30, presso la sede della Cumpagnia dell’Urivu, in Via Zara 6 (Palazzo Guarnieri), nell’ambito degli “incontri del giovedì”, la presidente Cristina Viano presenterà ai soci ed agli appassionati che vorranno intervenire, il libro “Ondate” di Enrico Berio e Nerina Neri.
L’eredità culturale corrisponde alla qualità di un lascito di pensieri, sentimenti, esperienze. Quale memoria può essere necessaria per un’eredità di conoscenza ma soprattutto di identità ? Ciò che non si ricorda è come se non ci appartenesse, fosse estraneo all’esperienza cosciente, attuale.
La presentazione del romanzo “Ondate ” di Enrico Berio e Nerina Neri, personaggi eclettici e baluardi della cultura del nostro territorio mirano proprio a sottolineare, tramite questo racconto ambientato nelle nostre vallate durante la seconda guerra mondiale, come la memoria riflette l’identità e la continuità della storia di una vallata, di un paese, di una regione o di un popolo.
Quando si impara il cervello si modifica, e nel procedere degli anni ci caratterizza sempre di più, diventa la personale memoria e identità biologica.
In un teatro globale dalle molte ombre e minacce all’integrità del destino umano, storie come questa raccontata da Enrico Berio e Nerina Battistin, sembrano indicare una direzione di fiducia e speranza e di forte vitalità .
Spiega la Presidente Cristina Viano: “Il romanzo Ondate di Enrico Berio e Nerina Neri Battistin ambientato nelle valli imperiesi potrebbe essere utilizzato come spunto per spettacoli teatrali o mini produzioni cinematografiche dalle preziose realtà artistiche che abbiamo sul territorio sensibili ai temi dell’identità della comunita’ come lo Spazio Vuoto di Livia Carli e Gianni Oliveri, la Macaia di Simone Gandolfo, o le Stagioni teatrali dirette da Eugenio Ripepi”.
LA TRAMA:
Il romanzo “Ondate” di Enrico Berio e Nerina Neri è la sintesi di un lavoro a quattro mani che ha dato modo ai due autori di fare memoria storica, di due ambienti diversi, in un periodo tragico della seconda guerra mondiale, cioè dal 1943 al 1945, periodo in cui le esperienze di vita furono comuni in tutta l’Italia. Le vicende dei personaggi del romanzo, descritti dal dott. Berio, sfollati imperiesi, in un paese dell’entroterra, vicino alla città, travolti da autentiche < ondate>( da qua il titolo del romanzo) di avvenimenti non prevedibili, hanno dato spunto all’ autrice per paragonare accadimenti, comportamenti e modi di pensare che lei ha sperimentato in prima persona in tutt’altro luogo. E’ nato un racconto particolare in cui le due esperienze si rincorrono ma non rompono la trama, anzi, valorizzano i protagonisti. I fatti storici sono autentici e i vissuti descritti sono lo specchio di quanto è veramente accaduto; infatti Il romanzo parla dei disagi subiti dalle famiglie, dei bombardamenti, delle fughe nei rifugi, della tragica situazione politica che ha diviso la popolazione in due schieramenti, della fame, del mercato nero, delle morti, dei lutti, di tutta una lunga serie di cose descritte in tantissimi altri documenti che descrivono quel periodo. Però le pagine contengono una realtà più vera un cui si parla di voglia di vivere nonostante la guerra, di incontri sereni, perfino di balli, canti e funzioni religiose, di amicizie, di amori, di rancori, di generosi sentimenti dei personaggi; ciascuno, di essi, sia giovane che anziano, esprime un modo suo di affrontare la crudeltà dei fatti bellici, del vivere il quotidiano. Infine le belle descrizioni dei paesaggi dell’entroterra ligure sono un doveroso omaggio che Enrico Berio fa ai luoghi in cui egli è vissuto.