Assolto perché il fatto non sussiste. Questa la sentenza pronunciata nel primo pomeriggio di oggi dal Giudice Monocratico Alessia Ceccardi, al termine del processo che vedeva sul banco degli imputati il Consigliere Comunale Roberto Saluzzo e Maria Angela Aramo, con l’accusa di falso ideologico.
Nel dettaglio, i fatti risalivano al 2012, quando a seguito di una serie di accertamenti vennero riscontrate alcune difformità di natura urbanistica, rispetto al progetto approvato, in un immobile di proprietà di Maria Angela Aramo. In particolare le contestazioni riguardavano una tramezzatura tra due stanze e una porta finestra. Difformità che sfociarono in una denuncia penale per falso, a carico della proprietaria dell’immobile e del progettista, Roberto Saluzzo.
Questa mattina in aula sono sfociati i testimoni tra i quali l’agente di Polizia Giudiziaria che eseguì gli accertamenti e alcuni funzionari dell’ufficio urbanistica del Comune di Imperia. Il Pubblico Ministero al termine della propria requisitoria ha chiesto l’assoluzione, così come i legali della difesa dei due imputati, gli avvocati Giuseppe Acquarone e Ramadan Tahiri.
Nel corso del dibattimento, infatti, è emerso che le modifiche al progetto erano lecite e che dunque non vi era alcun reato. Il Giudice ha così accolto la richiesta del PM e dei legali della difesa, assolvendo Roberto Saluzzo e Maria Angela Armo, in quanto il fatto non sussiste.
“Sono contento che siano stati accertati i fatti e che il giudice abbia creduto alla mia innocenza. ho sempre avuto fiducia nella giustizia”, ha commentato Saluzzo a ImperiaPost.