Dopo la notizia del mancato accoglimento da parte della Commissione Paesaggio del Comune di Imperia della proposta di individuare al parco urbano una zona dedicata allo sgambamento per cani, arriva la replica dei cittadini che si erano attivati per organizzare la raccolta firme. Proprio i cittadini, infatti, avevano formulato la richiesta di trovare una location adatta per questo scopo al parco urbano, poi valutata dalla Commissione Paesaggio.
“Sono una delle promotrici della raccolta firme per la richiesta di un’area per lo sgambamento cani nel parco urbano di Imperia – scrive Giuseppina Leuzzi – Leggo che la commissione paesaggio non ha accolto la proposta della zona indicata e che, probabilmente, dovrà essere individuata una nuova area, immagino in una zona defilata per il decoro del parco. A questo proposito faccio presente che, come cittadini e proprietari di cani, provvediamo quotidianamente alla pulizia e al decoro del parco, nella zona dove abitualmente ci ritroviamo, rimuovendo bottiglie, cartoni di pizze, fazzoletti di plastica e altri rifiuti di natura umana, nonchè le deiezioni dei cani nostri e altrui (molti infatti ritengono superfluo o poco dignitoso raccogliere i prodotti del proprio pet).
Il parco, nel corso degli anni è stato molto migliorato, da ultimo con l’attrezzatura per l’agility. Un’area di sgambamento era stata considerata, a detta dell’assessore e dei consiglieri interessati, un’ulteriore passo per rendere il parco sempre più vivibile e di livello “nazionale”, alla pari con i parchi di altre città grandi e piccole (vedere a questo proposito la pagina Fb del parco urbano di Macerata). Questo stop ci amareggia molto, soprattutto perché ci porta a pensare che i cani siano visti solo come un problema e non come una realtà sempre più importante in una città in cui l’invecchiamento della popolazione si accompagna spesso alla presenza di un vecchio amico peloso. Allora, un albero, una panchina, un’aiuola dove far correre un po’ il nostro cane con i suoi amici, due chiacchiere con gli altri proprietari, che diventano nostri amici a loro volta, tutto questo diventa “comunità”. Se poi l’idea è che area di sgambamento è sinonimo di area per le necessità fisiologiche dei cani, direi che le multe dovrebbero chiarire le idee a un po’ di incivili, ma di questo, per primi, dovrebbero convincersene in Comune”.