Condannato a cinque anni e quattro mesi di reclusione. È questa la sentenza espressa dal collegio Russo, Ascheri e Lungaro nei confronti di Osvaldo Danio, 61 anni, dipendente comunale, impiegato come tecnico del Teatro Cavour, accusato di violenza sessuale nei confronti di cinque studentesse di 12,13 e 14 anni.
Il Pubblico Ministero Lorenzo Fornace, al termine della requisitoria del 9 febbraio, aveva chiesto la condanna a cinque anni e quattro mesi di carcere. La difesa, invece, rappresentata dall’avvocato Renato Giannelli, dopo un’arringa di circa un’ora e mezza, aveva chiesto l’assoluzione. Per quanto riguarda le parti civili (rappresentate dagli avvocati Carlo Fossati, Damiris Bellini, Giada Basso e Sabrina Tallone), ricordiamo, che le vittime sono state risarcite con una somma complessiva di 35 mila euro.
Con la sentenza di oggi, giovedì 2 marzo, Osvaldo Danio è stato quindi condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione. Inoltre, sono state disposte le pene accessorie che vanno dal divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dai minori, all’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, all’interdizione temporanea dai pubblici uffici, alla sospensione dall’esercizio di una professione, al divieto di svolgere lavori che prevedano un contatto abituale con minori.
LA STORIA
L’inchiesta era scattata a maggio 2013. L’uomo, secondo i racconti delle ragazzine, attirava le presunte vittime con una scusa in luoghi appartati del teatro Cavour per poi cercare un contatto fisico a sfondo sessuale. Il tutto durante le consuete prove scolastiche per lo spettacolo di fine anno.
Danio ha sempre sostenuto l’errata interpretazione del suo comportamento da parte delle ragazzine. A sostenere l’accusa è il sostituto procuratore Lorenzo Fornace forte della perizia eseguita dallo psicologo forense Lucia Tattoli che avrebbe valutato il racconto delle cinque presunte vittime come attendibile.