Il consiglio comunale di Imperia ha ratificato questa sera una svolta storica per il futuro dell’acqua pubblica a Imperia, votando favorevolmente all’ingresso del Comune in Rivieracqua (con un esborso pari a 63 mila euro), la società concessionaria del Servizio Idrico Integrato provinciale.
“Il mio pensiero è che siamo fermamente convinti di entrare in Rivieracqua – ha dichiarato il Sindaco Carlo Capacci – Essendo un argomento complesso, se ci si pensa un pò di più si evita di commettere errori. Noi saremo gli azionisti di maggioranza relativa. A mio modo di vedere, ed è anche il pensiero dell’amministrazione, il percorso corretto è il seguente: il Comune di Imperia entra in Rivieracqua, chiederemo una modifica della governance, cercando di mettere un manager che sappia gestire questa società. Si farà poi un progetto di avanzamento, Rivieracqua trova i soldi per pagare le reti ad Amat, che è l’unico modo per risolvere il problema Amat, successivamente Amat va in liquidazione e il Comune ricava 2 milioni di euro. Ultimo passaggio, il Comune fa un aumento di capitale con il ricavato della liquidazione di Amat. Cedere il credito o le quote di Amat di proprietà del Comune sono ipotesi di finanza creativa non percorribili. L’Amat ha un socio privato (Iren, ndr) che non può essere sbattuto fuori. Avevamo un dovere, tutelare i lavoratori dell’Amat e della Liag, e ci siamo riusciti. C’era da valutare un business plan e lo abbiamo fatto correttamente, senza tralasciare nulla”.
Non sono mancate le polemiche per la bocciatura, da parte del Partito Democratico, dell’emendamento, presentato da Imperia Cambia, con il quale sostanzialmente si impegnava il Sindaco a verificare la possibilità di cedere a Rivieracqua le quote di Amat.
“Non possiamo votare un simile emendamento, perché non sappiamo se sarà possibile farlo – ha spiegato Gianfranca Mezzera, capogruppo del Pd – C’è un socio privato in Amat. E’ previsto che Amat ceda i propri ‘asset’ a Rivieracqua, non le proprie quote. Non vogliamo mettere per iscritto qualcosa che poi non sappiamo se si potrà fare”.
Critiche aspre all’operato dell’amministrazione sono arrivate dalla minoranza, in particolare per il ritardo nell’ingresso del Comune in Rivieracqua, nonostante le ripetute sollecitazioni. Imperia Bene Comune, tra le altre cose, ha espresso preoccupazione per la posizione, ritenuta debole, del Comune di Imperia in Rivieracqua.
La pratica è stata approvata con i 22 voti favorevoli e due astenuti, Giuseppe Fossati, Imperia Riparte, e Alessandro Casano, Fratelli d’Italia.