Ha preso il via il processo in Tribunale a Imperia che vede sul banco degli imputati l’architetto E.B, 60 anni, accusato di lesioni personali colpose e cooperazione nel delitto colposo a seguito dell’incidente occorso a un operaio di 26 anni, rimasto poi parzialmente invalido, all’interno di un cantiere per la costruzione di una villa.
I fatti risalgono al marzo del 2011, quando la vittima, assunta in modo irregolare, lavorava per una ditta che si stava occupando della costruzione di una villa in via Diano Calderina.
Il 9 marzo, il giovane, incaricato di posare la guaina impermeabilizzante, rimase gravemente ferito a causa del crollo di un muro. A seguito dell’incidente fu trasportato d’urgenza in elicottero all’Ospedale Santa Corona e sottoposto a una lunga operazione. In particolare, riportò trauma fratturativo ileopubico, vertebrale, lombare, tibioperoneale bilaterali. I danni subiti lo hanno reso invalido al 35%.
L’architetto, difeso dall’avv. Cristina Cappellin, è accusato di non aver verificato la sicurezza degli interventi e di non aver adeguato a sua volta il PSC (piano di sicurezza e coordinamento), in quanto coordinatore della progettazione e responsabile dei lavori. L’avvocato di Parte Civile è Giuseppe Di Meo. L’udienza si è tenuta davanti al giudice Lungaro e al PM Marzo Zocco.