È uscito “La Taranta Nostra”, l’ultimo video dei Kachupa girato interamente a Imperia. I Kachupa sono una band di musica popolare, conosciuta in tutta Italia, e non solo, che dal 2003 gira l’Europa inondando piazze, palchi e città con le sue canzoni.
Il video dell’ultimo singolo, uscito il 10 marzo, è stato girato a Imperia e in un solo giorno ha superato le 30 mila visualizzazioni. I componenti della band hanno infatti cantato e ballato alla Galezza, alla Rabina, sul porto di Oneglia e in altri caratteristici posti della nostra città. Per conoscere meglio la storia di questa band, quindi, ImperiaPost li ha contattati. Loro sono Lidiya Koycheva – Vocals, Davide Borra – Accordeon, Alberto Santoru – Bass & Backing Vocals, Mattia Floris – Guitars, Tamboura & Backing Vocals e Stefano Petrini – Drums.
IL VOSTRO ULTIMO VIDEO È STATO GIRATO PROPRIO A IMPERIA. COSA VI HA PORTATI QUI?
“È stato grazie alla brillante idea del regista, Eugenio Ripepi. Gli abbiamo affidato il lavoro. Ci siamo serviti di un furgone, un drone per le riprese dall’alto, vestiti particolari, e ragazzi dell’università di Genova che ci hanno aiutato. Il videoclip è stato realizzato in collaborazione con AF Video (Fabio Zenoardo e Andrea Languasco). Eugenio lo abbiamo conosciuto per caso quando abbiamo partecipato ad Area Sanremo nel 2011, dove per un pelo non siamo arrivati al palco dell’Ariston. La canzone fa parte del nostro ultimo album “Giù la Maschera” del 2016, e piano piano stanno uscendo i singoli. Il video lo abbiamo girato 2 anni fa, poi lo abbiamo lasciato in cassetto fino ad ora, e ci sembrava perfetto farlo uscire in vista della bella stagione, data l’allegria e il ritmo che ha”.
SIETE SODDISFATTI DEL RISULTATO?
“Moltissimo. Non ci aspettavamo un così grande riscontro. In un solo giorno abbiamo superato le 30 mila visualizzazioni. Forse questo video unisce tutta l’Italia da sud a nord, perchè mostra il mare e in molti ci si riconoscono”.
DI COSA PARLA LA CANZONE?
“È un po’ provocatoria. Diciamo “Questa è la nostra taranta, voi avete la vostra”. Ci rivolgiamo soprattutto alla politica, che prova sempre a ingannarci, ma noi abbiamo le nostre idee e le cantiamo. E allora “il mal di pancia venisse a chi non canta””.
QUAL È IL VOSTRO GENERE DI MUSICA?
“È musica popolare, diciamo Alternative Folk-Rock. Siamo un miscuglio di più culture e questo rende la nostra musica particolare. La band è composta da persone di tutta Italia, da nord e sud. Io, Alberto, e il bassista siamo sardi, il fisarmonicista è piemontese, il batterista è siciliano e la cantante è bulgara”.
PERCHÉ “KACHUPA”?
“La Kachupa è un piatto tipico di Capo Verde (Africa) con verdura, frutta, legumi, cereali e pesce, ingredienti poveri ma ricchi di vitamine e di vita. L’energia dei Kachupa nasce da questa zuppa, simbolo di semplicità e di amore verso la natura”.
DI COSA PARLATE NELLE VOSTRE CANZONI?
“Ci piace punzecchiare. Parliamo di ciò che abbiamo nel cuore. Quando è uscito “Siamo tutti africani” siamo stati molto criticati, ma noi vogliamo solo far nascere dei sentimenti nelle persone e magari anche qualche riflessione”.
SIETE PASSATI DA ARTISTI DI STRADA A UNA VERA E PROPRIA BAND. QUALE PERCORSO AVETE FATTO?
“Sì siamo nati nel 2003 come artisti di strada, viaggiavamo l’Italia e l’Europa con un carretto tutto colorato. Avevamo pentole e forme di budino al posto dei piatti della batteria. Come ho già detto, veniamo tutti da posti diversi, ma ci siamo uniti quando Davide, il fisarmonicista, dopo una missione a Capo Verde di un mese, e dopo aver suonato insieme agli africani per notti intere, è tornato con le idee chiare sulla sua vita: voleva girare il mondo suonando musica popolare. Nel 2006 c’è stata la svolta. Abbiamo inciso il primo disco e ci siamo lanciati in veri e propri concerti e tour, in Germania, Inghilterra, Italia, ecc. Non ci siamo più fermati. Tra le altre cose, abbiamo vinto “Inedited World Music Festival” di Rimini. nel 2014 abbiamo suonato al Primo Maggio a Roma, abbiamo partecipato al Womad in Inghilerra e molto altro. Infinite soddisfazioni”.
PROSSIMI PROGETTI?
“Quest’anno siamo fermi con la produzione, perchè dobbiamo ancora far uscire gli ultimi singoli. Nel 2018 vogliamo osare un po’ di più. Vorremmo provare a intrecciare le varie lingue che ci appartengono, inserendo frasi in bulgaro e inglese ai nostri testi. Vedremo dove ci porterà la nostra musica. Sicuramente ci piacerebbe venire a suonare in Liguria”.
ECCO IL VIDEO: