Continua il botta e risposta tra il sindaco Carlo Capacci e il Movimento 5 stelle di Imperia.
Dopo il comunicato inviato dal Sindaco pronta è arrivata la risposta dei grillini.
Siamo alle solite. Noi chiediamo chiarimenti sull’operato dell’Amministrazione e ci vengono rivolti insulti e derisioni con atteggiamento di spocchiosa superiorità.
In merito alle dichiarazioni del Sindaco di Imperia di ieri sera, ci piacerebbe portare all’attenzione dei lettori alcune inesattezze.
Noi sapevamo e sappiamo benissimo che il Comune può pagare una fattura solo dietro presentazione e attestata validità del DURC. Proprio per questo che abbiamo sollevato il problema, volevamo la conferma che tale norma era stata applicata. Non sono dettagli tecnici, si tratta dei contributi pensionistici dei lavoratori e il Comune ha il dovere di tutelarne l’effettivo pagamento.
A noi interessa che il Comune prenda provvedimenti e garantisca che non siano i lavoratori a pagarne le conseguenze, non si tratta di efficienza amministrativa, ma del doveroso controllo che le impone la normativa. Ma non dovremmo essere noi a ricordarglielo.
Se ne faccia una ragione, Sig. Carlo Capacci, noi non apriamo bocca per dare aria alla laringe o soffiare fumo, noi parliamo sempre con cognizione di causa.
Le nostre affermazioni o richieste sono sempre frutto di analisi e studio puntuale delle pratiche e delle normative di riferimento. Noi perseguiamo sempre l’interesse del cittadino e il rispetto delle regole in ogni nostra iniziativa e pretendiamo che lo stesso metodo sia adottato da chi amministra la cosa pubblica.
Dopo quest’ultimo intervento del Sindaco, la sbandierata motivazione della privacy per negarci l’accesso ai documenti del DEC appare ancora di più aleatoria, un espediente per ostacolare il nostro diritto di controllo sul suo operato, e da quanto dichiarato da altri esponenti della minoranza, questo modo di agire non è riservato solo alle nostre richieste.
Per questo grave atto abbiamo presentato un esposto alla Prefettura e che lei dichiari, Sig. Carlo Capacci, che sua Eccellenza il Sig. Prefetto non abbia preso nessuna iniziativa nella vicenda è una comprovata falsità. Siamo in possesso di una email inviataci dalla Prefettura in data 14 Febbraio ore 10,14, dove ci informano che la nostra doglianza è stata rappresentata al Sindaco.
Di seguito il testo dell’email: “Si fa riferimento alla questione da Lei ( Antonio Russo ) segnalata all’attenzione del Sig. Prefetto, concernente la difficoltà di prendere visione della documentazione relativa all’appalto del servizio di igiene Ambientale del comune di Imperia.
A tale riguardo, La informo che le problematiche segnalate sono state rappresentate al Sindaco.
Cordiali saluti. “
Signor Sindaco, non lo sapeva? O forse pensava che anche la Prefettura recepisse le nostre richieste con la stessa considerazione riservataci da lei e dalla sua giunta?
Visto che le piace dispensare consigli ne accetti uno da noi: faccia attenzione alle dichiarazioni che fa, perché sebbene gli antichi recitavano “ verba volant, scripta manent” nell’era digitale in cui ci muoviamo e di cui lei ne ha fatto una professione anche il “ verba manent”. E prima o poi anche lei sarà chiamato a rispondere di quello che afferma. Lei è libero di raccontare tutte le storielle che vuole, ma non quando rappresenta un’istituzione. Noi parliamo sempre con cognizione di causa, si sforzi di farlo anche lei. Non basta sapere il numero di pagine di un libro per conoscerne il contenuto; e lo stesso vale per un capitolato d’appalto.
A giudicare dalla palude in cui vi siete cacciati e da come state annaspando, parrebbe più che ad aver bisogno di “ un corso approfondito in materia di gestione della Pubblica Amministrazione”, siano tutti i componenti della sua giunta, a cominciare dall’Assessore Podesta che sembra non sapere mai di cosa stia parlando, dal Consigliere Lagorio che si preoccupa degli investimenti suoi o dei suoi amici, o da Savioli che imputa i cumuli di spazzatura all’inciviltà dei cittadini e per finire con Lei, Sig. Sindaco, che fa censimenti e stime su frigoriferi e televisori dismessi alludendo a anonimi personaggi che scendono di soppiatto dalle vallate per scaricarli nelle nostre “specchiate” isole ecologiche.
Il Sindaco vuole sapere chi è il nostro datore di lavoro? Gli rispondiamo volentieri: i cittadini onesti di Imperia, quelli che combattono per apparecchiare la tavola, quelli che lottano contro una classe dirigente molto spesso non all’altezza o peggio collusa con i poteri forti, quelli che devono inventarsi risposte da dare ai figli che gli chiedono ciò che per motivi economici non possono più dargli, quelli che chiedono invano giustizia sociale, quelli che reclamano, non la luna, ma poter usufruire di strumenti e servizi minimi e indispensabili per condurre una vita normale, insomma quelli che vorrebbero una città a misura d’uomo e un’Amministrazione onesta che con “la diligenza del buon padre di famiglia” si occupi di loro, del loro presente e del futuro dei figli.
E ora tocca a lei rispondere, Sig. Carlo Capacci, chi è, invece, il suo datore di lavoro?