Alla fine l’assessore al bilancio Fabrizio Risso non ha potuto fare che altro che ricorrere, per il secondo anno consecutivo, all’aumento delle tasse per far quadrare i conti del bilancio del Comune di Imperia. Ancora una volta, in quanto tutte le altre aliquote (Imu e Tasi) già al massimo consentito dalla legge, la scelta è ricaduta sulla Tasi, la tassa sui rifiuti, che aumenterà dell’1%. Una decisione ratificata dall’ultima Giunta Capacci, riunitasi nella giornata di ieri, martedì 14 marzo.
L’aumento della Tari, nell’ambito del Piano Economico Finanziario, verrà discusso nel prossimo consiglio comunale, in programma il 22 marzo. Non mancheranno, ovviamente, le polemiche, in particolare perché il servizio di raccolta rifiuti porta a porta sembra ancora lontano e il servizio viene ancora gestito dalla Teknoservice con continue proroghe.
L’aumento della Tari, esattamente, come lo scorso anno, è dovuto all’aumento dei costi di smaltimento in discarica dei rifiuti organici. Un aspetto, quest’ultimo, che pone ancora una volta un serio interrogativo sulla reale corretta applicazione, da parte dei cittadini, della raccolt differenziata.
Con il rincaro della tasa sui rifiuti il Comune di Imperia conta di chiudere il bilancio preventivo, sanando, con ulteriori tagli, il buco da 2 milioni di euro emerso nell’ultima stesura, entro il 30 marzo, per non rischiare di incorrere nel Commissariamento.