I numeri non tornano. Il Comitato Salvataggiasca risponde punto a punto alle affermazioni del Presidente del Comitato DOP Taggiasca Roberto De Andreis, Comitato che sta portando avanti l’istanza della dop taggiasca attraverso la sostituzione del nome della storica cultivar in Giuggiolina.
“A tale proposito vogliamo ribadire:
La cultivar Taggiasca è stata paragonata, non a caso, a un Brand. Come ben si sa, ogni brand ha un valore; quello della Taggiasca è di circa 70 milioni di euro annui.
L’esclusività da parte di un consorzio di un marchio di tale portata non può esimere la corresponsione di un controvalore (di acquisto, al prezzo di mercato parliamo di 5 volte il suo valore, 350 milioni di euro) da pagare a tutto il territorio che ha contribuito, nel tempo, a renderlo tale. Per i cultori del “legale” i 70 milioni rappresentano un chiaro diritto acquisito.
Parlare di numeri e firme conseguite di fronte a questo valore risulta effimero e relativo. Assumersi la responsabilità di cambiare un intero comparto produttivo di tale portata è a dir poco pericoloso e azzardato.
Parlando di numeri, cosa rappresentano 2400 ettari di uliveto taggiasco di fronte ai 7000 coltivati o ai 13000 totali? Cosa rappresentano 1251 aziende a fronte delle 7000 e più imprese presenti sul territorio?
Se queste sono le premesse chiediamo come si possa portare avanti un progetto di DOP che prevede la cancellazione/sostituzione della cultivar – brand- del valore di 70 milioni di euro annui.
Ribadiamo che il Ccomitato salvataggiasca vuole sviluppare una DOP, volontaria e condivisa, senza sostituzione di cultivar, in grado di tutelare e garantire gli interessi precostituiti”.