Nuova udienza, questa mattina, del processo che vede imputato con l’accusa di peculato, abuso d’ufficio e falso l’ex assessore (oggi consigliere, ndr) del comune di Diano Marina Bruno Manitta. A processo con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato anche tre dipendenti comunali, Alberto Calcagno, Riccardo Pizzorno e Fabio Tallone. Secondo l’accusa i tre, su indicazione di Manitta, avrebbero effettuato lavori “extra” a privati durante l’orario di lavoro utilizzando i mezzi e i materiali del Comune. Nel dettaglio, avrebbero riparato i guasti alle fogne per conto di privati, compresi spurghi e allacciamenti, in orario di lavoro. Nel mirino degli inquirenti anche alcuni lavori di bonifica dall’amianto in uno stabile di proprietà di Bruno Manitta.
In aula questa mattina sono sfilati vari testimoni, tra i quali un funzionario comunale, Walter Regis, coordinatore della squadra di operai del Comune di Diano Marina, due albergatori, Ermanno Novaro e Francesco Realino, un ristoratore, Antonio Novaro, un privato cittadino, Paolo Trimarchi, e un meccanico, Luigi Taramasco. Il Pm Alessandro Bogliolo ha chiesto ai cinque testimoni di riferire in merito a interventi di spurgo, sulle fogne di loro proprietà, eseguiti dagli operai comunali.
WALTER REGIS
“L’assessore Manitta dava ordini un pò fuori dagli schemi, non solo sulle modalità di lavoro, ma anche sulle tempistiche e sugli orari. In alcune occasioni sono arrivato in Comune e gli operai erano giá in servizio per la città, una situazione che talvolta complicava il nostro operato. Ricordo che ci furono anche delle lamentele, proprio relative al fatto di dover intervenire anche sulla fogna del privato. Manitta sosteneva che si sentiva in dovere di intervenire, in quanto all’origine dei disagi c’era la fogna comunale. Devo dire, però, che Manitta era apprezzato per la sua volontà di potenziare la squadra di operai che, subito dopo il suo arrivo, erano sempre reperibili”.
PAOLO TRIMARCHI
“Chiesi a Manitta alcuni chiarimenti sulla fossa biologica adiacente la mia abitazione. Conosco Manitta da anni, abbiamo abitato per molto tempo nello stesso condominio. Dopo la mia richiebsta inviò a controllare alcuni operai comunali. In questo momento non ricordo l’accaduto, ma se l’ho riferito ai Carabinieri in sede di indagine significa che è la verità”.
ERMANNO NOVARO
“Mi trovai a fare i conti con alcuni problemi con i pozzetti, che provai a risolvere da solo, ma senza successo. Chiamai il signor Tallone. Successivamente arrivarono due persone, operai comunali, con un mezzo meccanico, un canal jet (di proprietà del Comune di Diano Marina) per sturare le fogne. Terminarono le operazioni di sturamento con esito positivo. Non chiesero niente, ma io ritenni opportuno dar loro una mancia. Quanto? 100 euro”.
FRANCESCO REALINO
“Mi trovai nella necessità di eseguire alcuni interventi ai pozzetti. Ricordo un caso in particolare. Il parcheggio del mio albergo costeggia un vicoletto dove insiste la fognatura comunale. Quando si tappa la fogna comunale per noi sono problemi seri, perché si otturano anche le nostre fogne. In questi casi ho sempre chiamato in Comune, l’operaio Tallone che, nell’occasione, si presentò per eseguire i lavori. Mi chiese dei soldi? Escludo di aver mai detto una cosa simile, probabilmente mi sarò espresso male in sede di interrogatorio con i Carabinieri. Le operazioni di sturamento venivano fatte con il canal jet, dentro al cortile dell’albergo”.
LUIGI TARAMASCO
“Ebbi problemi alle fogne nella mia officina. Il motivo? Si otturava la fogna comunale e, come diretta conseguenza, anche la mia. L’acqua mi arrivava sin nel cortile adiacente l’attività lavorativa. Ricordo di aver chiamato in Comune, ma non rispondeva nessuno. Allora chiamai Manitta. Mi mandò un operaio. Il nome? Tallone. Venne con il canal jet e sturò la mia fogna. Pagamento? Gli diedi 50 euro di mancia. Lui non li voleva, ma io glieli infilai in tasca”.
ANTONIO NOVARO
“Ci furono dei problemi con le fogne. Chiamai in Comune, ma non trovai nessuno. Visto che la fogna comunale otturava la mia e per me la colpa era del Comune, chiamai Manitta. Perché? E’ un mio amico. Mi mise in contatto con un operaio comunale. Venne un camioncino a sturare la fogna comunale e successivamente si occupò anche della mia. Soldi? Mai dati. E’ sempre stato mio uso, piuttosto, regalare una bottiglia di vino a Natale”.
Il processo è stato rinviato al prossimo 11 maggio per l’esame degli ultimi testi del Pm e per l’esame di Bruno Manitta, unico imputato che non ha annunciato di volersi avvalere della facoltà di non rispondere.
Bruno Manitta è difeso dall’avvocato Roberto Trevia.
I tre operai sono invece difesi dagli avvocati Francesca Aschero, Marcello e Michele Ferrari e Maurizio Novaro. Il Comune di Diano Marina si è costituito parte civile ed è assistito dall’avvocato Giovanni Di Meo.