Investita da un’auto mentre si stava recando a scuola a bordo del suo cinquantino, rimane a terra e l’investitore fugge senza prestarle soccorso. È successo a Valentina, 20enne imperiese, nella mattina del 9 marzo, verso le 7.45, in via Siffredi, all’altezza della sede dell’INPS a Porto Maurizio. Una macchina, uscendo dal parcheggio senza guardare, ha investito la ragazza, facendola sbattere contro il muro. Il pirata della strada ha continuato la sua corsa senza prestare soccorso, ma, fortunatamente, alcuni passanti si sono fermati ad aiutare la 20enne, chiamando l’ambulanza. Un ragazzo, in particolare, è partito alla rincorsa della macchina riuscendo a recuperare il modello e la targa.
La ragazza ha deciso di contattare ImperiaPost, al fine di raccontare la storia di cui è stata protagonista e per lanciare un appello al ragazzo che l’ha aiutata, di cui non sa il nome.
“Giovedì mattina mi stavo dirigendo verso Oneglia a bordo del mio scooter – racconta – per prendere il treno e recarmi a scuola, ad Arma di Taggia. Stavo passando davanti all’INPS, quando una macchina è uscita dal parcheggio senza guardare e mi ha preso in pieno. Ho sbattuto contro l’auto e poi contro il muro. La moto si è cappottata e si è distrutta. Io sono rimasta a terra, mentre il pirata della strada è andato via, senza fermarsi a prestarmi soccorso. Per fortuna alcuni passanti sono subito venuti ad aiutarmi, chiamando l’ambulanza. Un ragazzo è partito alla rincorsa della macchina che mi aveva investito, riuscendo a prendere modello (una Alfa 147 grigio scuro) e targa.
All’arrivo dell’ambulanza sono stata portata al Pronto Soccorso – continua – dove mi hanno medicata. Mi sono infatti procurata diverse contusioni ed escoriazioni sulle gambe, con una prognosi di 10 giorni di riposo.
Vi contatto non solo per denunciare il fatto, ma anche per provare a rintracciare il giovane che si è eroicamente gettato alla rincorsa della macchina. Vorrei poterlo ringraziare e chiedergli delle informazioni. Quando mi sentirò meglio andrò a denunciare l’accaduto a chi di dovere.
Se potessi parlare all’uomo che mi ha investito – conclude – gli direi che si dovrebbe mettere una mano sulla coscienza, avrebbe potuto almeno chiedere scusa. Ringrazio tutti quelli che mi hanno soccorsa immediatamente. Nonostante tutto, sono felice che sia andata così”.