23 Novembre 2024 17:54

Cerca
Close this search box.

23 Novembre 2024 17:54

BURQA E NIQAB VIETATI IN TUTTI GLI UFFICI PUBBLICI REGIONALI. TOTI:”PROVVEDIMENTO DI ASSOLUTO BUON SENSO” / IL CASO

In breve: È quanto prevede la delibera approvata oggi dalla Giunta su proposta del presidente Giovanni Toti e della vicepresidente Sonia Viale

collage_noburqa_apprvato_

Accesso vietato in tutti gli uffici pubblici regionali alle persone che indossino il burqa. È quanto prevede la delibera approvata oggi dalla Giunta su proposta del presidente Giovanni Toti e della vicepresidente Sonia Viale.

La norma richiama la legge 152 del 1975 (“è vietato l’uso dei caschi protettivi o di qualsiasi altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona in luogo pubblico o aperto al pubblico senza giustificato motivo”) e la delibera di giunta 239/2016 che individua gli enti che costituiscono il settore regionale allargato.

“È un provvedimento di assoluto buon senso – sottolinea il presidente Toti legato esclusivamente a esigenze di sicurezza impellenti e straordinarie dopo i gravi episodi di terrorismo che si sono verificati in diversi paesi europei. Per questo è fondamentale elevare il livello di controllo e vigilanza degli accessi e della permanenza anche all’interno di tutte le strutture pubbliche regionali. E questo serve per tutelare non solo il personale dipendente e gli operatori ma anche gli utenti esterni”.

Con l’approvazione della delibera la Giunta dispone l’adozione di misure idonee al rafforzamento del sistema di controllo, identificazione e della sicurezza da parte dei dipartimenti o direzioni regionali e enti del settore regionale allargato, demandando agli enti del settore regionale allargato l’adozione di provvedimenti attuativi.

“Questa delibera già presente in altre regioni – aggiunge la vicepresidente Vialemette al centro la sicurezza delle persone e, per quanto riguarda nello specifico niqab o burqa, è evidente che il loro utilizzo non consenta i controlli, oltre che essere un simbolo di discriminazione della donna, che – conclude – diventa soggetto senza volto né identità”.

Condividi questo articolo: