La tanto attesa sentenza della Cassazione Sezioni Unite sul ricorso presentato dal Pubblico Ministero Maria Antonia Di Lazzaro contro il diniego, decretato prima dal G.I.P. di Imperia e poi dal Tribunale del Riesame, relativo al sequestro dei beni del patron di Acquamare Francesco Bellavista Caltagirone , non ha chiarito i dubbi sulla natura societaria della Porto di Imperia Spa, società incaricata della gestione del porto turistico di Imperia. Il ricordo del Pm è stato dichiarato “inammissibile”. La Corte, però, non è entrata nel merito della vera questione che premeva agli imputati ( Gianfranco Carli, Delia Merlonghi, Carlo Conti,Paolo Calzia, Andrea Gotti Lega, Domenico Gandolfo e Stefano Degl’Innocenti) nel processo per truffa aggravata ai danni dello Stato in corso a Torino, ovvero, conoscere la natura giuridica della Porto di Imperia S.p.A.: pubblica o privata?
Rimane così in vigore la sentenza emessa dalla Cassazione il 21 settembre del 2012 in cui i giudici scrivevano, a fronte della richiesta di scarcerazione di Calatagiorne: “....in definitiva, la Porto di Imperia Spa, società partecipata dal Comune di Imperia e concessionaria di opera pubblica su area demaniale costituisce ente pubblico…”.
Ma il vero pronunciamento che potrebbe mettere la parola fine alla diatriba legale sulla natura della società è contenuto all’interno della Rassegna della giurisprudenza di legittimità-gli orientamenti delle sezioni penali, anno 2013, le motivazioni.
Scarica sotto le motivazioni della Corte di Cassazione Sezioni Unite.
SEZIONI UNITE Penali24 ottobre 2013 – 12 febbraio 2014 Porto IMPERIA (1)