Si fa sempre più incandescente il clima all’interno della maggioranza dell’amministrazione Capacci. All’origine dell’ultimo strappo il voto contrario del Pd in consiglio comunale sulla proposta di variante al piano regolatore, presentata dall’assessore Enrica Fresia, per la realizzazione di un capannone per il deposito e lo smistamento merci in frazione Piani. Il voto contrario del Pd ha di fatto portato alla bocciatura della pratica.
Il Sindaco Capacci è un fiume in piena, profondamente irritato per il comportamento, a suo dire scorretto, del Pd.
“Il problema non è la pratica, ma il metodo. Visto che il Pd da tre anni dà lezioni di metodo, in questo caso il metodo è stato rispettato da tutti tranne che da loro. Abbiamo fatto un incontro un mese fa, nel corso del quale l’assessore Enrica Fresia ha illustrato la pratica relativa alla realizzazione del capannone per il deposito e lo smistamento pacchi a Piani, ed erano presenti due esponenti del Pd che non hanno sollevato alcuna problematica. Chi erano? Andreina Puccioni e Gianfranca Mezzera”.
“Se c’era un problema, bastava dirlo. Sono stati scorretti. L’assessore Fresia non avrebbe mai portato la pratica in Consiglio se avesse saputo che la sua stessa maggioranza l’avrebbe bocciata. Non siamo al circo”.
“Una ripicca per il caso Assonautica? Non lo so. Certamente non ho capito perché ieri sera è successo quello che è successo”.
“I rapporti con il Pd? Io sono il Sindaco eletto dai cittadini e porto avanti l’amministrazione. Mi aspetto che il Pd torni a comportarsi correttamente, senza fare imboscate in Consiglio Comunale”.
“Le polemiche sulla paternità della pratica? Scemenze, cretinate. Noi abbiamo un regolamento del consiglio comunale in vigore ormai da 15 anni. Non è mai stato adeguato alle normative vigenti, eppure io ho già chiesto ben quattro volte che venga modificato. Come mai non è stato fatto? Forse perché a qualcuno questo alone di confusione fa comodo”:
“Amministrazione al capolinea? Io mi sono candidato per fare il Sindaco 5 anni. Spero di arrivare sino a fine mandato. Se poi non sto più simpatico, il Pd ha gli strumenti per mandarmi a casa. C’è una mozione di sfiducia e la minoranza non riesce a raccogliere le firme necessarie per presentarla in consiglio, il Pd la firmi se ha dei problemi con il sottoscritto. Se invece non pensa che ci siano problemi, si ritorni ad essere una vera maggioranza”.