Non si placano le polemiche per la decisione della Rari Nantes Imperia, presieduta da Rodolfo Leone, di sopprimere il nuoto agonistico per tutte le categorie over 13. Una lettrice, Tiziana De Lio, madre di una ragazza che frequenta la piscina Cascione e pratica nuoto, ha scritto una mail alla nostra redazione per sollevare altre problematiche.
“Buongiorno,
dopo aver letto l’articolo sulla recente decisione di non portare avanti l’agonistica del nuoto nella piscina di Imperia, mi sento di dover aggiungere qualche nota dolente. Mia figlia milita nella categoria ‘Pallanuotando‘, un grande calderone che raccoglie gli anni 2011/2010 e 2009 e che viene definita anche pre-agonistica. Gli allenamenti sono di 1 ora e mezza, 45 minuti di nuoto e 45 minuti di pallanuoto. Non è una scelta, è un obbligo.
Dopo la scuola nuoto infatti, chi vuole continuare a nuotare, lo può fare solo giocando anche a pallanuoto. Perchè la pallanuoto è completa, perchè la pallanuoto è sport di squadra, perchè la pallanuoto è tutto. E se non ti piace la pallanuoto? Ti arrangi.
Discorsi del tipo ‘Chi viene in questa piscina perchè spera di fare qualcosa nel mondo del nuoto, non ha ancora capito di essere nel posto sbagliato’ sono all’ordine del giorno; e aggiungiamo anche che secondo i vari dirigenti, sfondare nella pallanuoto è più semplice che non nel nuoto. Quali insegnamenti diamo ai nostri figli? Non importa quel che ti piace, fai quello che è più facile fare.
Leone si è dimenticato di dire alcune cosette. Da quest’anno, anche chi inizia la scuola nuoto e non galleggia nemmeno, si trova ad avere a che fare col pallone. Bambini di 4 anni, che non stanno quasi a galla, vengono messi nella vasca grande (e più fredda), con tubi che li aiutano a non affondare e porte in cui tirare palloni che a volte, sono più grossi delle mani che li contengono. Non è raro vedere l’uso della palla anche nelle lezioni private!!!
Che alla Rari interessi la pallanuoto, non è una novità. Ci sono accordi ben precisi col Savona, a cui vengono ‘consegnati’ i migliori ‘nostri’ giovani, in cambio di giocatori utilizzabili per il campionato di A2. Maschile. Chissà poi perchè.
Ed una società che tiene così tanto alla pallanuoto, si dimentica di iscrivere 2 squadre al tanto atteso evento dell’anno (Habawaba 2017)? E comunica la cosa ai genitori, tramite un messaggio Whatsapp?
Mi chiedo come sia possibile tutto questo. Una piscina Comunale dove il gestore fa quel che gli pare, usufruendo dei soldi stanziati appunto dal Comune (350 mila euro) per una struttura sporca, fatiscente e sempre meno frequentata dai bambini.
Un gestore che dice una cosa, ma alla luce dei fatti ne fa tutta un’altra. Genitori che pagano per anni e poi si sentono dire che possono anche andare ad Albenga. Per fortuna dovrebbe aprire la piscina di Arma di Taggia, ci salvi lei”.