Il giorno 27 marzo 2017 il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale si è espresso sul ricorso in appello proposto da alcuni commercianti di via Felice Cascione ad Imperia.
Secondo tale ricorso i commercianti si esprimevano contro il Comune di Imperia, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Liguria, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’Azienda Regionale Territoriale per l’Edilizia della Provincia di Genova, l’Azienda Regionale Territoriale per l’Edilizia della Provincia di Imperia, nei confronti dell’Impresa di Costruzioni Silvano & C., incaricata del lavori di riqualificazione urbana e pedonalizzazione di via Felice Cascione.
I commercianti tramite il ricorso, intendevano chiedere la riforma relativa alla sentenza del TAR Liguria per i lavori avviati, in considerazione del fatto che il progetto avrebbe perso la sua iniziale efficacia con la scadenza del 2005, in seguito rilasciata nel 2015.
Qual è stata la risposta? ”L’appello non merita accoglimento”. I ricorrenti non solo non rientrano tra i soggetti coinvolti nel procedimento espropriativo in quanto “non proprietari”, inoltre rispetto alla data di pubblicazione il ricorso è stato proposto circa 10 anni dopo, risultando tardivo.
La sentenza oltre a non accogliere l’appello, prevede che i ricorrenti versino al Comune di Imperia la cifra di 3000 Euro, oltre gli accessori di legge.
Questo il commento del Sindaco Carlo Capacci: “Ancora una volta abbiamo dimostrato di aver agito secondo le normative previste dalla legge. La sentenza espressa porta sicuramente una grande soddisfazione, sebbene il problema di dover difendere lavori pubblici attuati in totale trasparenza e con unico obiettivo il bene della Città di Imperia, rimane pur sempre una amara constatazione”.