Si chiama “Terre di conquista” ed è il progetto, durato 6 mesi, promosso da Anffas in collaborazione con l’Asl 1 imperiese e il comune di Imperia, tramite fondi regionali, che ha permesso a 13 ragazzi portatori di disabilità di affrontare un percorso sperimentale di vita indipendente e autonoma. La Regione ha finanziato solo due progetti in tutta Liguria, uno a Genova e uno a Imperia.
Incontrandosi 2 volte a settimana all’interno del laboratorio Anffas, a due passi dal palazzo del Comune di Imperia, i ragazzi, assistiti dagli educatori Martina Angelini, Marzia Temesio, Andrea Siciliano e Silvio Leone, hanno potuto imparare a autogestirsi, a suddividendosi i lavori di casa, imparando a preparare la pasta, la pizza e molto altro. I ragazzi hanno avuto occasione di stringere legami e amicizie, interagendo tra di loro e acquisendo competenze nuove.
Presenti anche l’assessore comunale ai Servizi Sociali Fabrizio Risso e i rappresentanti dell’Asl la dott.ssa Tiziana Rosso, Lucia Dimieri, e la responsabile Anna Vio.
“Siamo felicissimi di questo progetto – affermano i genitori – è stato ben organizzato e siamo molto soddisfatti. Per i ragazzi è stata un’occasione di fare passi avanti, a seconda delle loro capacità, e ognuno ha avuto i propri benefici. In primis c’è l’interazione con gli altri, che purtroppo non è molto frequente con gli altri coetanei. Inoltre, hanno conquistato tante piccole autonomie che hanno portato anche a casa. Alcuni hanno iniziato a recarsi al laboratorio in autonomia tramite i mezzi pubblici e a tenersi in contatto con gli altri ragazzi tramite un gruppo su Whatsapp. Per le altre persone possono sembrare cose banali, ma per loro sono grandi successi. Per questo motivo abbiamo deciso di presentare una lettera all’Asl, al Comune e all’Anffas, per dimostrare il nostro interesse a continuare questo progetto, per non lasciare che finisca qui”.
DOTT.SSA CHIARA BIANCHI, CONSULENTE ANFFAS
“È stato un progetto estremamente interessante perchè si è basato sull’auto determinazione che è un concetto un po’ innovativo. Vede il progetto terapeutico direttamente incentrato sulla persona e sul raggiungimento di autonomie personali.
Tutto il lavoro è stato fatto in contemporanea con le famiglie. Questo concetto di autodeterminazione passa anche nell’ambito familiare. Da questi incontri, che sono stati anche molto interessanti, sono anche emerse delle altre possibilità di ulteriori progetti, basato anche sulle esigenze familiari e sulle esigenze dei ragazzi che vorrebbero certamente proseguire dei progetti di autonomia”.
FIORENZO MARINO, PRESIDENTE ANFFAS
“Ci auguriamo tutti di poter avere altre risorse per continuare. Questo progetto sperimentale, proposto da noi Anffas, in sinergia con Asl, Comune e i fondi della Regione. Purtroppo dipendiamo dalle risorse finanziarie che ci saranno in futuro. Come ho detto ai famigliari ci sarà molta più forza nel chiedere la disponibilità finanziaria se gli stessi famigliari lo chiederanno sia tramite l’Anffas e anche loro stessi, che poi è l’autoderminazione e l’autorappresentanza che portiamo avanti per poter avere un’inclusione completa all’interno della società”.