Porto turistico, gestione del porto di Oneglia, turismo, Agnesi. Sono solo alcuni degli argomenti toccati durante l’intervista a Paolo Della Pietra, direttore di Confindustria Imperia. Illustrando il quadro economico della città, Della Pietra ha affrontato i temi più discussi dell’ultimo periodo, ma non solo, ha anche avanzato alcune proposte su come rilanciare la città. In particolare, ha annunciato l’avvio di un innovativo progetto che consiste nella creazione di un polo tecnologico finalizzato al supporto e allo sviluppo di startup.
QUAL È L’ATTUALE QUADRO ECONOMICO DI IMPERIA?
“In termini generali, Imperia sta attraversano una profonda crisi, dovuta a una serie di cause, che l’ha portata, negli ultimi 15 anni, a spostare il fulcro dell’industria dal centro della città alla periferia, in particolare presso la Statale 28. Proprio in questa zona ci sono, infatti, diverse aziende, molto produttive, che si stanno sviluppando enormemente. Parliamo complessivamente di circa 2500 dipendenti e circa un miliardo di euro di fatturato all’anno. Ormai, come nella maggior parte delle città, anche a Imperia la zona industriale si è spostata dal centro città. Per citare alcune aziende, ci sono, Asa, Munters, Class, Pandorà, Tallone, Alberti, Riviera Trasporti e molti altri. Questo per quanto riguarda i settori metalmeccanici e agroalimentari”.
COSA HA SIGNIFICATO LA PERDITA DELL’AGNESI?
“È stata una grave perdita, soprattutto per il marchio storico che rappresentava. Non possiamo permetterci un’altra Italcementi. Ora è inutile mettere un muro tra noi e Colussi, bisogna riuscire ad aprire un dialogo per trovare una soluzione anche nell’interesse della città. Non credo che la fabbrica tornerà ad essere usata come una struttura industriale, proprio perchè ormai l’attività si è spostata dal centro di Imperia”.
COSA POTEVA RAPPRESENTARE IL PORTO TURISTICO PER LA CITTÀ?
“Un porto funzionante sarebbe stato sicuramente il volano dell’economia cittadina, dal punto di vista della cantieristica, della nautica e di tutti gli altri aspetti. Ora dovremo aspettare che vengano a portate a termine tutte le sentenze e vedremo cosa succederà. Se pensiamo alle opportunità di occupazione, ci sarebbero potuti essere centinaia di posti di lavoro, mentre oggi ce ne sono solo una trentina. Il blocco che c’è stato, senza entrare nel merito delle cause, ha influito negativamente nell’economia di Imperia”.
E PER QUANTO RIGUARDA IL PORTO DI ONEGLIA?
“Ha potenzialità incredibili. Ormai non possiamo più pensare di far arrivare e partire navi piene di olio, anche perchè per i grandi spostamenti sono più strategici i porti di Vado Ligure o Savona, e, inoltre, perchè ormai il trasporto si fa principalmente su gomma, però ci potrebbero essere diversi modi per farlo fruttare. Per prima cosa una banchina oceanica, capace di ospitare yacht di grandi dimensioni, nel periodo invernale invoglierebbe grosse imbarcazioni a fermarsi, non usando Imperia come parcheggio, ma come approdo. Tramite le riparazioni, le operazioni a bordo, i rifornimenti e altri interventi, la città ne trarrebbe enorme vantaggio”.
LA PROPOSTA DI FAR DIVENTARE UNA ZONA DEL PORTO DI ONEGLIA UN PUNTO DI STOCCAGGIO ALL’INTERNO DEL PROGETTO DI AMPLIAMENTO DI MONTECARLO HA FATTO MOLTO DISCUTERE. LEI COSA NE PENSA?
“Potrebbe essere una buona idea, da valutare con attenzione, soprattutto in assenza di idee migliori. Siamo in un contesto di desolazione, perciò proposte che possono portar lavoro e movimento sono secondo me da prendere in seria considerazione. Magari lo stoccaggio potrebbe essere solamente una fase iniziale che si potrebbe poi evolvere in qualcosa di più interessante”.
COME VEDE LA DECISIONE DI AFFIDARE LA GESTIONE DI CALATA CUNEO AD ASSONAUTICA?
“Faccio parte del Consiglio di Amministrazione di Assonautica e giudico la decisione molto positivamente perchè può essere di impulso per l’arrivo di imbarcazioni nel bacino di Oneglia. Inoltre, la possibilità per Assonautica di avere un’entrata fissa e certa, attraverso la gestione degli ormeggi, permetterà la salvaguardia delle più importanti manifestazioni del nostro territorio, ossia le Vele d’Epoca e Olioliva. Perderle significherebbe non avere quasi più niente che faccia girare il nome di Imperia a livello internazionale. Sono felice che il sindaco e Lucio Carli abbiamo ideato questa soluzione insieme”.
IL TURISMO HA AVUTO UN’IMPENNATA NEL 2016. COME POTREBBE MIGLIORARE ANCORA?
“Sì, nel 2016 c’è stato un +9% nelle presenza solo guardando il comune di Imperia. Questo è molto positivo, ma se si facesse attenzione ad altri aspetti si potrebbe ulteriormente migliorare. In particolare, bisogna stare attenti alla tassa di soggiorno, che spesso finisce per ricadere sulle strutture e non sui turisti. Ancora di più, è necessario rendere efficace la lotta all’abusivismo. Affittare case vacanze in nero, oltre a essere illegale, crea una concorrenza sleale ed è un problema per la sicurezza. Affittando in regola o andando in albergo, le persone che arrivano in città sono segnalate in Questura, garantendo un controllo sul territorio, che viene a mancare in caso di alloggi abusivi. Si deve considerare, inoltre, l’importanza di una campagna marketing per la promozione del nostro territorio, che ora è frammentaria o addirittura assente. C’è bisogno poi di un intervento su spiagge, viabilità e parcheggi. Bisogna rendere la città a misura di turista”.
QUALE PROGETTO AVETE IN CANTIERE?
“Non c’è una ricetta per dare una svolta all’economia, ma si può puntare sullo sviluppo di idee innovative. Per questo motivo stiamo lavorando a un progetto che si propone di promuovere un settore, quello tecnologico, che ha enormi potenzialità. Ciò che vorremmo creare è un polo di aggregazione di aziende che ora sono sparse sul territorio, incanalandole in una sola location per permettere loro di svilupparsi al meglio. Solo nel comune di Imperia ci sono circa 100 dipendenti che lavorano in numerose piccole aziende, per un fatturato totale di 60 milioni di euro l’anno. Vorremmo promuovere un centro di co-working, un incubatore dove le idee possono nascere, crescere e diventare realtà. Una concreta opportunità di sviluppo del business e di servizi per l’impresa, realizzando un ambiente adatto innovativo e accogliente, con sale convegni, sale riunioni, e tutto ciò che serve per migliorare l’efficienza e la qualità del lavoro e per essere di supporto alle startup. I prossimi passi che dovremo compiere saranno l’individuazione di un’area adatta, la raccolta delle adesioni delle aziende interessate e altri passaggi che permetteranno l’avvio dell’attività sul territorio. Questa può essere un’occasione per dare speranza e opportunità ai giovani, per dare una svolta al futuro e creare posti di lavoro”.