“La collaborazione è la linfa vitale della musica e della persona e questa con “The Bloody Beetroots” non finisce qui, magari avremo delle novità in futuro“. Si va subito al dunque con Raphael Gualazzi e Caterina Caselli in conferenza stampa al Palafiori e si parla di musica con due grandi musicisti come loro.
“Sono molto felice che sia passato questo brano veloce “Liberi o no” – racconta Raphael – Sono contento perchè posso cimentarmi e divertirmi su questo ritmo. Siamo tanti sul palco e quindi diventa uan grande festa, anche se non vedo l’ora di suonare dal vivo il mio brano lento che ha scritto Giuliano Sangiorgi”
A chi gli dice che è timido l’artista risponde: “Più che timido sono educato, se avessi delle rotelle sul pianoforte e me lo potessi portare dietro sul palco vi sembrerei meno timido”.
E’ stata Caterina Caselli a “combinare” l’incontro con i The Bloody Beetroots che racconta: “Abbiamo trovato il tempo anche se i calendari di entrambi erano pieni, perchè c’era la volontà di creare questa cosa. C’è stato un grande lavoro per trovare il tempo necessario per far prendere forma a questi brani; Raphael e Sir Bob Cornelius Rifo si sono ritrovati a divertirsi insieme“.
“Sento un’aria molto frizzante ogni anno al Festival, c’è un grande lavoro da parte dei giornalisti e da parte nostra. E’ un Festival benvoluto anche all’estero, questa è la nostra nazionale della musica popolare ed è bello poter affrontare tutto questo con gioia“.