Riccardo Gigliazza, capogruppo di “Imperia di Tutti Imperia per Tutti”, ha preso posizione in merito all’ultimo consiglio comunale e all’approvazione della mozione da lui stesso presentata per chiedere al consiglio l’adozione di un bilancio sociale per il Comune di Imperia.
“E’ con grande soddisfazione che, come capogruppo del movimento Imperia di tutti Imperia per tutti, saluto l’approvazione all’unanimità da parte del consiglio comunale, della mozione sul cd “bilancio sociale”, della quale sono primo firmatario, mozione che è stata sottoscritta unitamente a tutte le forza di maggioranza.
Il voto unanime dell’assise cittadina ha fatto si che l’impegno programmatico dell’amministrazione Capacci sia stato condiviso con le forze di minoranza ribadendo l’impegno dell’amministrazione comunale a promuovere nel 2014 l’istituzione di un Bilancio sociale quale strumento di trasparenza, rendicontazione, informazione e dialogo con i cittadini, nonchè e a porre in essere opportuni studi e iniziative in relazione anche alla progettazione e stanziamento di risorse finalizzate alla realizzazione di un Bilancio partecipativo in un prossimo futuro.
Il bilancio di esercizio tradizionale difatti, seppure supportato dalla nota integrativa, non riesce a rendere conto, in maniera comprensibile e leggibile ai cittadini, dell’operato dell’amministrazione.
I dati economico-patrimoniali non esprimono i risultati ottenuti dal punto di vista del cittadino; non possono rendere conto delle priorità di scelte, che in primo luogo sono politiche, e soprattutto non possono interpretare gli effetti prodotti sulla vita della comunità.
E’ proprio in un momento di grave crisi economica, di scarsità di risorse e di deficit di fiducia nelle istituzioni, che è più necessario essere comprensibili e trasparenti. Ma il bilancio sociale è anche una opportunità per gli amministratori di rendersi conto della coerenza della propria gestione con il programma di mandato.
Rendere conto quindi, per rendersi conto.La ricostruzione consapevole del processo parte dalla visione politica e dalla mission e passa poi nel tradursi nell’individuazione delle risorse e degli obiettivi. Tutto ciò si conclude non solo nel risultato (per esempio l’aver realizzato un’opera pubblica o fornito un servizio), ma anche nella percezione dell’impatto e degli effetti sulla vita dei cittadini (per esempio l’utilizzo reale dell’opera pubblica realizzata o il miglioramento delle condizioni dei soggetti a cui è stato fornito il servizio).
Un buon risultato di questa prima fase, quella della creazione del bilancio sociale, può aprire a un secondo momento nel quale avviare il processo di costruzione, anche parziale, di un vero e proprio bilancio partecipativo.
Quest’ultimo consentirà un dialogo con i cittadini e con le associazioni attraverso importanti momenti di partecipazione diretta.
L’avvio di questo processo è una vera e propria rivoluzione culturale sopratutto per una città come la nostra abitualmente espropriata dalla trasparenza amministrativa ancor prima che dai processi decisionali”.