22 Novembre 2024 16:08

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22 Novembre 2024 16:08

IMPERIA. “SONO DISOCCUPATA”, MA IN REALTÀ È UN’INSEGNANTE SCOLASTICA. 52ENNE NEI GUAI. INPS E COMUNE LE REVOCANO IL SOSTEGNO ECONOMICO/LA STORIA

In breve: Dichiara di non essere occupata per ricevere un beneficio economico dal Comune, ma in realtà lavora come insegnante scolastica.

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Dichiara di non essere occupata per ricevere un beneficio economico da Inps e Comune, ma in realtà lavora come insegnante scolastica.

Il Comune di Imperia ha revocato 6 delle 38 domande di aiuto economico accolte, presentate dalle famiglie in condizione economiche disagiate, nell’ambito della misura di Sostegno per l’Inclusione Attiva (S.I.A.). Tra questi, è stato annullato il beneficio a un’imperiese di 52 anni, a causa di una dichiarazione mendace da parte della donna. La 52enne, al momento della presentazione della domanda, aveva infatti dichiarato non essere occupata,  mentre svolgeva già un’attività lavorativa come insegnante scolastica.

Altri 3 benefici sono stati revocati poiché i richiedenti hanno erroneamente dichiarato di essere iscritti al Portale “Mi attivo” acquisendo 10 punti, che sono risultati utili al raggiungimento dei 45 punti necessari per l’accesso al SIA. Un’altra domanda è stata annullata perché era stato calcolato l’ISEE per solo due componenti, mentre da una verifica successiva è emerso che la famiglia era composta da 4 persone. Infine, l’ultima richiesta è stata revocata dato che il richiedente percepisce la NASPI.

Il Sostegno per l’Inclusione Attiva (SIA) è un progetto che mira a contrastare la povertà e si articola in due diversi interventi. Il primo è di carattere economico e prevede l’erogazione di un beneficio economico alle famiglie di 80 euro mensili per ogni componente della famiglia (per un massimo di 400 euro, oltre i 5 membri). Il secondo prevede un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa, che viene messo in pratica attraverso una serie di interventi individuati dai servizi sociali dei comuni, i centri per l’impiego, i servizi sanitari, ecc, sulla base delle problematiche ed esigenze della famiglia. Per esempio si avvia una ricerca attiva di lavoro, l’adesione a progetti di formazione, l’impegno scolastico e la tutela della salute. Lo scopo è quello di aiutare le persone in condizioni economiche precarie a superare l’indigenza e riconquistare l’autonomia.

I requisiti per poter godere del beneficio sono i seguenti: la famiglia deve avere un ISEE inferiore a 3.000 euro e dev’essere presente o un componente minorenne o un figlio disabile oppure una donna in stato di gravidanza accertata.

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