Incontro questa mattina in comune a Diano Marina tra i rappresentanti della Fondazione Costa di Genova (Marco Nocentini e Miro Siccardi) e il sindaco Giacomo Chiappori. Oggetto dell’incontro la possibilità da parte della fondazione, di gestire l’arrivo di circa 20-25 migranti nelle canoniche di alcune chiese dell’entroterra del Comune di Diano Marina.
“È stato un incontro conoscitivo – ha commentato Marco Nocentini – abbiamo illustrato al sindaco quello di cui ci occupiamo. Il progetto è quello di ospitare poco più di 20 migranti ma i locali delle parrocchie dove abbiamo effettuato il sopralluogo non sono agibili senza degli interventi che sarebbero a carico nostro. Collaboriamo da tempo sia con la Prefettura che con le Diocesi di Genova e di Savona. Abbiamo in carico circa 1000 persone di cui 250 sono migranti. Molti pensano che con 32 euro al giorno andiamo a guadagnarci ma se si pensa che dobbiamo garantire tre pasti al giorno (colazione, pranzo e cena), l’alloggio, il servizio di lavanderia e il pocket money per chiamare a casa. Il sindaco è rimasto della sua idea ma ci sembrava giusto presentarci”.
“Stamattina sono venuti quelli della fondazione Costa – ha commentato Chiappori a ImperiaPost – per presentare la loro attività. Ho detto loro quello che dirò domani alla Prefettura, ovvero, che io sono il sindaco di Diano Marina e come sindaco devo tutelare i miei cittadini, dal punto di vista della sicurezza, della salute e dal punto di vista economico. Non ci sto a fare da parafulmine di errori di altri, è Minniti che deve fermare gli sbarchi, non io.
Dal Ministero non ho ricevuto nessuna risposta, tra un anno e mezzo quando saranno finiti i 35 euro che si fa? È tutto un business e io non lo voglio alimentare. Per me è un no, lo ripeto. Poi dico che per mandarmeli alle 5 di mattina, non esiste. Nocentini mi ha spiegato che si occupano non solo di migranti ma anche di persone con dipendenze, ma se loro fanno come hanno fatto a San Bartolomeo che ne mettono 10 in una stanza con un bagno allora non va bene.
Ci sono migranti che vanno in giro a chiedere l’elemosina e questo non dovrebbe essere consentito. Se crollano le mie 880 mila presenze turistiche allora sì che abbiamo un problema e non sono i venti migranti ma è l’effetto che potrebbero portare al nostro turismo. Mi chiedo, se Cervo li vuole perché non vanno là?
L’Italia ha speso 3 miliardi e 800 milioni in un anno per l’accoglienza, se questi soldi li avessimo spesi in Africa avremmo potuto fermare questo flusso e dare lavoro a quella gente. I locali individuati fino ad ora non sono agibili, prima di mandarli da me bisogna vedere chi li gestisce è come lo fa”.