23 Dicembre 2024 21:27

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ESCURSIONISTA SI PERDE NEL BOSCO ASSIEME AL SUO CANE. DOPO UNA NOTTE ALL’ADDIACCIO RITROVATO DAI VIGILI DEL FUOCO E DAI CARABINIERI/ LA STORIA

In breve: Il malcapitato turista aveva acceso un piccolo falò ed ha trascorso la notte abbracciato al proprio cane, un bovaro bernese, per resistere alle temperature ancora rigide delle notti dell’entroterra

escursionista cc

Ennesimo smarrimento di un turista tra i sentieri dell’entroterra ligure: questa volta a perdere l’orientamento è stato un 63enne di Roquebrune Cap Martin che, dopo aver camminato per più di 8 ore in località “Gastafumo” tra Rocchetta Nervina ed Airole, ha abbandonato il sentiero di montagna per addentrarsi nella boscaglia solo con il proprio cane, non riuscendo però più a ritrovare la direzione.
Voleva raggiungere il rifugio di Gouta, a Pigna, su consiglio di un amico francese, l’ultimo contattato ieri mattina prima di incamminarsi.
La vicenda avrebbe potuto avere risvolti molto peggiori se una volta consapevole i essersi perso, per di più con il calare dell’imbrunire, alle 20.00 di ieri sera non avesse allertato i soccorsi con il telefono cellulare che si era portato dietro, peraltro scaricatosi completamente poco dopo.
Grazie alla localizzazione rilevata dal nuovo sistema di chiamate d’emergenza 112, attivo solo da 2 giorni nella provincia di Imperia, è stato possibile circoscrivere rapidamente l’area delle ricerche.

Il buio però non ha consentito l’immediato ritrovamento alle squadre dei Vigili del Fuoco intervenute da Ventimiglia e Imperia che hanno allestito l’Unità di Comando Locale nel centro abitato da dove hanno diretto le ricerche, proseguite comunque tutta la notte, dell’Unità Tecnica Applicata di Soccorso, delle Unità Cinofile di Genova e Savona, della Protezione Civile di Dolceacqua, Ospedaletti e Bordighera, nonché dei militari della Stazione di Dolceacqua e della Stazione Forestale di Rocchetta Nervina.
Alle prime luci dell’alba, con l’intervento dell’elisoccorso dei VV.FF. di Genova, è stato più agevole localizzare con precisione il punto in cui il francese si era rifugiato.
In attesa dell’arrivo dei soccorsi, infatti, il malcapitato turista aveva acceso un piccolo falò ed ha trascorso la notte abbracciato al proprio cane, un bovaro bernese, per resistere alle temperature ancora rigide delle notti dell’entroterra intemelio; nonostante la comprensibile e palpabile tensione per lo stress e l’angoscia, questo gli ha consentito di essere recuperato in buone condizioni di salute tanto da non necessitare di alcun accertamento sanitario.

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