23 Dicembre 2024 16:54

23 Dicembre 2024 16:54

CASO MIGRANTI. SUMMIT IN PREFETTURA CON IL SINDACO DI AVIGLIANA, SI FA LARGO L’IPOTESI DELL’ACCOGLIENZA DIFFUSA ANCHE A IMPERIA/ECCO DI COSA SI TRATTA

In breve: Si è svolto questa mattina, venerdì 21 aprile, in Prefettura a Imperia l'incontro tra i Sindaci del comprensorio imperiese e il primo cittadino di Avigliana sul caso migranti.

PicMonkey Collage-5

Si è svolto questa mattina, venerdì 21 aprile, in Prefettura a Imperia l’incontro tra i Sindaci del comprensorio imperiese e il primo cittadino di Avigliana, in Val Susa, alla presenza del Prefetto Silvana Tizzano e del Questore Leopoldo Laricchia.

L’obiettivo dell’incontro era quello di affrontare la questione dell’accoglienza dei migranti in modo costruttivo e propositivo, e, a tal fine, è stato invitato il sindaco di Avigliana, Angelo Patrizio, che ha illustrato ai presenti il modello dell’accoglienza “diffusa” che è stato adottato in Val Susa, che ha impegnato tutti i comuni a prendere in carico una quota di migranti, evitando di concentrarli tutti in un unico luogo.

Durante l’incontro sono intervenuti diversi rappresentati dei comuni imperiesi e del golfo dianese, che hanno portato all’attenzione delle autorità e dei partecipanti le loro esperienze, in un clima di collaborazione.

SILVANA TIZZANO

“Noi stiamo cercando ormai da mesi di avere un rapporto di collaborazione con i Comuni, quindi di coinvolgerli per far si che le scelte di accoglienza non siano scelte calate dall’alto, ma concordate con le amministrazione e assorbite dalla collettività. Abbiamo fatto diversi contri e cercare un pò di aprire la mente sull’accoglienza. Questa mattina, con questo ulteriore momento di riflessione abbiamo cercato di portare all’attenzione degli amministratori di questa provincia esperienze positive vissute in altre realtà territoriali. Diverse geograficamente dalla nostra, ma che hanno dei punti di contatti sul fenomento migratori, sui numeri e sulle modalità.  Speriamo che possa nascere qualche apertura verso soluzioni diverse e che rendano il più accettabile possibile l’accoglienza dei migranti che inevitabilmente insisteranno anche sul nostro territorio.

Il modello di Avigliana può funzionare perché è l’esempio comprovato di come la gestione diretta da parte dei Comuni del fenomeno migratorio possa reggere meglio l‘impatto sul territorio e sulla collettività e consentire qualche riscontro positivo dell’accoglienza  in termini di economia, di occupazione, anche di persone del posto”.

“Sono preoccupazioni un pò generalizzate, tenuto conto che parliamo di numeri contenuti e difficilmente potrebbero compromettere la notoria ospitalità e attrattativa dei comuni che affacciano sul mare, tenuto anche conto che alcuni comuni del dianese sono collocati anche all’interno, quindi si potrebbero scegliere delle strutture anche meno impattanti. I Vescovi delle Curia di Albenga-Imperia e di Ventimiglia-Sanremo sono stati particolarmente collaborativi con me e con la Prefettura. Molte delle strutture che utilizzano sono della Curia, quindi dove c’è una fortissina collaborazione. Laddove le loro strutture sono utilizzabili, ci vengono messe a disposizione e tuttora ne stiamo usufruendo. Nuovi arrivi? Presumibilmente sì, sentiamo tutti le notizie di nuovi sbarchi”.

PATRIZIO ANGELO

“Riscontro che la conoscenza delle problematiche del territorio è molto simile a quella che abbiamo affrontato noi. E’ un dibattito ricco e interessane. Sono emerse posizioni che hanno evidenziato criticità, ma questo lo sappiamo tutto. Hanno evidenziato anche la gravità del problema, ma è stato importante avers sentito anche delle esperienze positive, delle sinergie per affrontare razionalmente questo tema.

Il nostro modello? Abbiamo proposto la nostra piccola esperienza positiva, a seguito della sottoscrizione di un protocollo di intesa con la Prefettura di Torino. Abbiamo contenuto i numeri in base a un accordo preciso. Abbiamo distribuito i migranti in base al numero di abitanti e soprattutto abbiamo attivato un processo di inserimento equilibrato sul territorio che ne garantisce la tutela dei diritti e ne diminuisce l’impatto che a volte viene percepito negativamente, quando arrivano in grandi numeri e la comunità non è preparata. Danno per il turismo? Noi abbiamo l’esempio delle nostre Alte Valli Olimpiche. Abbiamo visto che nella fase iniziale non avevano aderito a questo progetto, oggi stanno aderendo. Ovviamente ogni territorio ha problematiche diverse, ma mi aguro che con impegno e solidarietà si possa estendere questa esperienza anche in una zona come quella dell’imperiese dove è forse anche più difficile”.

Condividi questo articolo: