Classe 1994, Rocco Pagliarulo, in arte Rocco Hunt dimostra tutti gli anni che ha, ma la sua sincerità e onestà si vede sia sul palco sia in conferenza stampa.
“C’è stato un connubio di produttori che hanno dato vita a questo brano, “Nu Juorno Buono”, creando una base per le mie parole. Poi è stato bellissimo sentirlo con l’orchestra, è proprio diverso. Come riferimento quando ho iniziato a cantare ho preso a esempi rapper campani e sono passato dall’essere fan fino a collaborare con loro, non ho preso a riferimento dei big americani”.
“Il mio sogno era portare qui a Sanremo mia madre e mio padre come rivalsa sociale. E’ stato bellissimo, ieri abbiamo passeggiato sulla spiaggia con i miei genitori, non li vedevo da tre mesi, è stato un bel momento familiare. Ieri in finale c’è arrivato il popolo non la mia canzone. La gente ieri sembrava che avesse bisogno di questa canzone, ieri le persone che avevano bisogno di un riscatto l’hanno avuto. Sanremo è condivisione familiare”.
Se qualcun’altro avesse detto queste parole, probabilmente sarebbe passato per falso buonista, ma il giovane Rocco la sua gavetta per le strade della Campania l’ha fatta e, detto da lui, il termine rivalsa sociale ha tutto un altro significato.