A seguito del corteo dalla chiesa di Cristo Re alla vicina Piazza della Vittoria, dove c’è stata la deposizione della corona di alloro al Monumento dei Caduti, le celebrazioni per la Liberazione d’Italia, avvenuta il 25 aprile 1945, si sono spostate all’interno del Palazzo Comunale.
Durante la cerimonia, hanno preso la parola il sindaco di Imperia Carlo Capacci, il presidente della Provincia di Imperia Fabio Natta, con l’orazione ufficiale, due studentesse dell’Istituto Ruffini e il sindaco dei ragazzi Annalisa Tamietto.
INNO DI ITALIA
CARLO CAPACCI
“Mi rivolgo ai ragazzi presenti. siete voi che dovete comprendere i valori che 72 anni fa hanno spinto i patrioti a lottare per riconquistate la libertá.
L’Italia era un paese dilaniato, ma i patrioti non si sono persi d’animo. Dobbiamo tenere vivi in noi i ricordi, lo dobbiamo a chi ha sacrificato la propria vita per far si che oggi abbiamo la libertá. Come disse il presidente pertini: è meglio la peggiore delle democrazie che la migliore delle dittature. Viva la democrazia viva l’Italia”.
FABIO NATTA
“É una storia di sacrifici quella nella nostra provincia. Una storia di giovani, operai, ma anche delle donne, che sembrava avessero un ruolo marginale, ma piú di 200 erano combattenti 6 cadute. Storia anche di molti sacerdoti. Ci sono state tante stragi, per esempio quella di Torre Paponi e Ginestro. La storia imperiese è importante, è anche una delle 8 medaglie d’oro.
Nel biennio la resistenza fu lotta armata nella montagna e nelle cittá. Importante sia dal punto di vista militare sia morale. Se non ci fosse stata coesione nel movimento non sarebbe stato possibile. Ci fu tanto antifascismo silenzioso, di coloro che si rifiutarono di prendere la tessera. Resistenza preparata anche fuori dai confini italiani, in Francia, in Spagna, con volontari da tutto il mondo e tanti dalla nostra provincia. Di fronte avevamo una organizzazione criminale, ma ben strutturata, e dopo 20 anni di dittatuta, era difficile combattete. È stato un riscatto collettivo di una nazione. L’onore c’é per chi combatte per il giusto.
Questa giornata non si puó esaurite in un ricordo, dobbiamo ricordare la grande erdeditá che ci hanno lasciato: il fatto che tante ideologie diverse si sono messe insieme per lottare contro l’Italia che non volevano, ossia l’Italia Nazi-fascista. Questa sintesi puó essere il confronto tra la guerra e poi il lavoro della assemblea costituente. Dobbiamo rinsaldare la nostra democrazia. Parliamo di 72 anni di pace, che sono un inedito nel nostro paese. Una storia che ha spazzato via i totalitatirsmi dall’Europa, ma la democrazia va compresa e difesa ogni giorno.
Oggi ci viene chiesto di prendere decisioni, meno difficili di quelle dei partigiani che hanno messo in gioco la loro vita. Quindi dobbiamo prenderci le nostre responsabilitá. Viviamo in un periodo di crisi non solo economica ma anche valoriale. Dobbiamo stare attenti alle illusioni di una nuova e moderna agorá.
Il fatto di credere che oggi lo Stato moderno possa decidere le cose in piazza, mi fa venire in mente la piazza del 10 giugno 1940 con il discorso di Mussolini che proclamava l’entrata in guerra. La responsabilitá dei cittadini è quella di fare il proprio dovere, onestá intellettuale vorrei chiudere con un’immagine del 25 aprile, che cos’é? É un compleanno e come tale va festeggiato sempre. Viva la resistenza, viva l’Italia”.
ANNALISA TAMIETTO, SINDACO DEI RAGAZZI
“Provo grande gratitudine per gli anni di pace che l’Italia ha vissuto da allora, ma anche un desiderio di pace per tutte le popolazioni ancora oggi afflitte da guerre, fame e violenza. Queste persone sono proprio come ognuno di noi, con alle spalle una storia, una famiglia e bisogni, ma possibilità ben diverse dalle nostre”.
ALEXA SCOLA 4B RIM ISTITUTO RUFFINI
“Per noi ragazzi essere liberi é un dato di fatto, per i nostri nonni no. Voglio ricordare la storia di un bambino di 10 anni che non ha indossato la divisa Balilla e stava correndo per via Cascione. Quel bambino è stato preso a schiaffi davanti a tutti, e ciò che era ferito era il suo cuore, non le sue guance. Noi abbiamo il dovere di non dimenticare”.
SARAH SORGI 4B RIM ISTITUTO RUFFINI
“Celebriamo il 25 aprile con gratitudine verso coloro che si sacrificarono e per l’impatto che ha avuto la resistenza nelle scelte dell’occidente. La scelta di libertá non è acquisita per sempre, ma va difesa sempre”.
FABIO NATTA ELENCA LE MEDAGLIE
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